Messina continua ad essere invasa dai rifiuti e la situazione potrebbe presto precipitare. La città, infatti, rischia una vera e propria emergenza sanitaria in seguito alla contestata determina della Regione che ha stabilito un nuovo limite per il conferimento dell’immondizia in discarica. Messina, secondo quanto disposto dal presidente Rosario Crocetta, potrà smaltire soltanto 261 tonnellate a fronte di una produzione giornaliera che sfiora quota 300.
E gli effetti di tale ordinanza, definita dall’assessore Ialacqua una “guerra politica contro la città”, si fanno già notare. Per le strade, aumentano a dismisura le cataste di immondizia e il relativo puzzo reso insopportabile dalle alte temperature.
Messinambiente, come già preannunciato dal commissario Giovanni Calabrò, cerca di far valere le proprie ragioni chiamando in causa l’autorità giudiziaria. In mattinata il direttore tecnico della società partecipata Roberto Lisi si è recato in Procura dove ha depositato una memoria contenente i dettagli di questa vicenda che attualmente sembra irrisolvibile.
Domani, il sindaco Accorinti si recherà a Palermo per incontrare il presidente Crocetta. Tuttavia, quest’ultimo getta acqua sul fuoco e in una uno stampa promette interventi rapidi per aiutare i Comuni in difficoltà. “E’ inutile – precisa Crocetta – continuare a ripetere che i rifiuti assegnati ai singoli comuni potrebbero essere inferiori alle capacità giornaliere, poiché nell’ordinanza che ho fatto nei giorni scorsi, è previsto che le discariche siano autorizzate ad accettare i quantitativi in relazione alla capacità di conferimento dei comuni. Sicula trasporti e Oikos, dopo lo spostamento dei comuni del palermitano su Bellolampo, sono nelle condizioni di trattare tutti i rifiuti della Sicilia orientale, senza alcun problema”.
Crocetta risponde stizzito alle critiche e invita i Sindaci siciliani a contattarlo per risolvere ogni problematica. “E’ evidente che le disfunzioni della settimana scorsa, possono avere creato situazioni locali anomale, ma queste vanno risolte con la collaborazione e certamente non facendo proclami che danneggiano il turismo siciliano”.
Andrea Castorina
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