“Questo lo metto qui, quest’altro da quel lato, quello lo ‘riesumo”, l’altro rimane in panchina ancora un po’ “. Dinamiche mentali del pensiero accorintiano, queste, che tale immaginiamo volendo dare un’accezione sportivo-scacchistica al lavoro del nostro sindaco, in queste ore di frenetiche sostituzioni. Lo immaginiamo diviso in 3 parti, personaggio quasi mitologico, per un terzo guru, allenatore per un altro terzo, infine strategico ‘mossiere’ di una scacchiera vivente: la giunta comunale.
Il ‘cambio’ dei suoi uomini è imminente, e pare si tratti di decisione sofferta ma ineluttabile. Sacrificio sull’altare della ‘dinamica aziendale di una società in crisi’ – l’amministrazione cittadina – che deve dare risposte agli scontenti azionisti ( i cittadini).
Loro lo sanno già, i ‘trombati’, che l’esclusione dalla partita è vicina. “E’ il gioco delle parti- ammettono – ieri è toccato a me, oggi a un altro”- e sono pronti a lasciare la poltrona di buon cuore. Per il bene della città.
Del rimpasto in giunta ne parleranno oggi tutti assieme quelli che ci governano da quasi 3 anni. Che ci governano, male come quelli che ci hanno governato prima. checchè ne dicano e checchè si discolpino, ripetendo la solita solfa, ormai stantìa come un vecchio ritornello: “stiamo lottando per riparare ai danni di quelli che c’erano prima”. Stanca persino scriverla, la solita scusa della giunta Accorinti.
Ma chi sono gli assessori più a rischio sostituzione? Primo – sussurrano – Guido Signorino. Il vicesindaco, l’uomo di fiducia di Accorinti, il braccio destro, quando non anche la mente ( dicono i maligni) del sindaco, ha fatto un flop con il bilancio, un altro flop con la risposta alla nota della Corte dei Conti, e pare sia tra i prossimi a lasciare. Poi, altro ‘petalo’ che dicono prossimo a cadere dalla ‘rosa’ della giunta, sarebbe Daniele Ialacqua: troppe le emergenze rifiuti, troppe anche le volte in cui ha annunciato la raccolta porta a porta senza che questa sia mai stata realizzata. E ancora in bilico, Patrizia Panarello; la questione mense scolastiche le ha tolto il sonno e l’appetito. Infine, l’assessore alla cultura Tonino Perna potrebbe essere tra color che se ne vanno. In effetti non è che sia parso ci sia mai stato in giunta. Per promemoria: è quello che ha organizzato la prossima notte della cultura.
Tra quelli che, sicuro, rimangono, Gaetano Cacciola, autore del ‘miracolo’ Atm e, dunque, ‘blindato’ al suo posto; Sergio De Cola, che tra un PRG e l’altro mostra di esserci; Sebastiano Pino, che fa il suo senza far danni.
Oggi, occhi negli occhi, siederanno l’uno di fronte l’altro, i nove ( sindaco compreso) che dovevano rianimare Messina in coma ( in principio furono 16 sindaco compreso) e, si spera, tra 4 mura avranno l’obiettività di ammettere che, sin qui, la macchina amministrativa è rimasta a terra con tutte e 4 le ruote, non ha benzina, il carro attrezzi non arriva più e a spingere sono rimasti soltanto loro. 9 persone che, o tirano fuori i muscoli, oppure la macchina va in demolizione.
Patrizia Vita
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