Continua a tenere banco la questione legata alla nuova riforma delle Autorità portuali fortemente voluta dal ministero. Domani si terrà la Conferenza Stato – Regione in cui verranno affrontate le criticità di una manovra che non riuscirà ad accontentare tutti. Tra gli “scontenti” c’è senz’altro Messina che rischia di perdere la propria Authority per finire accorpata con Gioia Tauro. Una scelta non condivisa da gruppi e movimenti politici locali e regionali con in testa il presidente della Regione Rosario Crocetta, pronto – a suo dire – a battagliare fino all’ultimo per non penalizzare ancor di più una città ormai abbandonata.
Crocetta nel corso del dibattito in Consiglio Comunale, tenutosi lo scorso febbraio, ha ufficializzato la linea dura: “la Regione siciliana andrà fino in fondo alla questione, non consentendo che uno dei principali porti dell’isola, come quello di Messina, finisca “declassato” sotto la giurisdizione che avrà come sede Gioia Tauro. E non si tratta di rifiutare l’accorpamento con la Calabria, ma di far valere le ragioni specifiche di una vera Autorità dello Stretto che abbia in Messina la guida e che coinvolga, sullo stesso piano, i porti di Reggio e di Villa San Giovanni”.
Un impegno serio che il numero uno della Regione si è assunto davanti al civico consesso messinese. E a sole ventiquattrore dall’importante incontro, parte dell’Aula sollecita Crocetta a rispettare i patti. Con una lettera i consiglieri capigruppo dell’area di destra Santalco, Vaccarino, Sottile, Pagano e Trischitta invitano Crocetta, facendo anche leva sulle doglianze manifestate dalle Regioni Campania e Liguria, a rappresentare l’esigenza dell’intero comprensorio messinese e di tutto il Consiglio Comunale di difendere la peculiarità del Porto di Messina, del comprensorio milazzese e dell’intera area dello Stretto.
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