Il rischio di incappare nell’ennesima emergenza rifiuti è dietro l’angolo. E’ infatti emerso un quadro allarmante dalla seduta congiunta organizzata dai presidenti delle sei circoscrizioni cittadine e tenutasi questa mattina nel Salone delle Bandiere. L’incontro tra Quartieri, Messinambiente e amministrazione comunale ha avuto origine dallo spostamento di alcuni cassonetti per la raccolta dell’immondizia effettuato nelle scorse settimane senza avvisare la cittadinanza. Ciò ha autorizzato i soliti incivili a gettare i rifiuti in strada, alimentando vere e proprie discariche la cui rimozione richiede tempo e soprattutto risorse alla società di via Dogali.
Ma la rimozione dei contenitori Rsu è solo la punta dell’iceberg. Messinambiente naviga in pessime acque e il quadro delineato questa mattina dal commissario liquidatore Giovanni Calabrò è tutt’altro che confortante. “Sono qui per fare un’operazione verità e parlare di fatti concreti – ha spiegato Calabrò – così non si può andare avanti. I pochi mezzi che abbiamo sono vetusti e spesso soggetti a guasti, non riusciamo a coprire il servizio. Rischiamo di dover chiudere le isole ecologiche, abbiamo difficoltà ad assicurare gli interventi nei mercati cittadini. Abbiamo dovuto noleggiare alcuni mezzi usati, ogni giorno i fornitori bussano alla porta pretendendo giustamente le proprie spettanze. In quindici giorni abbiamo rivoluzionato la gestione dell’intero comparto rifiuti, ma in azienda arrivano sempre meno soldi. Questo mese nelle casse di Messinambiente è entrato 1 milione di euro in meno”.
E a proposito di mezzi, da giorni a Catania stazionano i camion che entreranno in servizio per la raccolta porta a porta. Ma l’assenza del bilancio blocca tutto: si attende, infatti, che il dirigente Signorelli completi l’iter per l’immatricolazione dei veicoli e la stipula del contratto assicurativo. Il coro delle circoscrizioni è unanime: non si può tollerare una situazione del genere. I cittadini riscontrano quotidianamente carenze gravissime in un servizio pagato interamente con i loro contributi. Verrebbe da chiedersi cosa sia abbia lasciato in eredità la tanto decantata gestione dell’esperto Alessio Ciacci.
L’assessore all’Ambiente analizza il problema partendo da lontano. “Bisogna rendersi conto che in Sicilia gestire legalmente il settore rifiuti è impossibile. Messina risulta penalizzata dalle scelte regionali che non prevedono alcun intervento nell’impiantistica. Stiamo cercando una soluzione e domani ci sarà un nuovo tavolo tecnico con i soggetti interessati. Non è facile risolvere i problemi, abbiamo tappato varie falle e ci affidiamo a una programmazione seria che prevede una nuova società e l’utilizzo di impianti alternativi. Tutto ciò è però connesso con ulteriori criticità riscontrabili nelle società partecipate, emerse anche per la mancata approvazione del bilancio che ha impedito l’erogazione di fondi già stanziati”. Situazione in stallo anche per il servizio porta a porta. “Crediamo in questo progetto – spiega Ialacqua – siamo pronti a partire, ma non ci sono i soldi”.
Dopo le festività pasquali, i rappresentanti delle sei circoscrizioni parteciperanno ad un nuovo incontro con il segretario generale Antonio Le Donne, il dirigente Signorelli, i vertici di Messinambiente e l’amministrazione comunale.
Andrea Castorina
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