Non ci furono brogli alle elezioni Aci: assolti presidente, vice e scrutatori

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Erano accusati di falso materiale e ideologico, sono stati assolti.

L’inchiesta scattata nel 2008 su presunti brogli elettorali all’Aci si è conclusa oggi davanti alla II sezione del penale in composizione monocratica, giudice Calabrò. Assoluzione piena, perchè il fatto non sussiste, per il presidente dell’Automobile Club di Messina, Massimo Rinaldi; per il segretario e vicepresidente del seggio elettorale del 2008, Vincenzo Furnari; e per gli scrutatori Benedetto Rubino ed Anna Mastroeni.

Per l’accusa, al tempo rappresentata dal sostituto procuratore Stefano Ammendola, gli odierni imputati avrebbero contraffatto schede elettorali relative alle elezioni provinciali degli organi e organismi, nonchè dei delegati provinciali, della CSAI ( Commissione Sportiva Automobilistica Italiana), che si svolsero a Messina, nella sede Aci, il 15 dicembre 2008.
L’accusa sosteenne che 4 delle numerose schede elettorali non fossero state firmate dagli effettivi aventi diritti al voto ma furono contraffatte dagli odierni imputati.

Oggi, in udienza, la difesa ha prodotto una perizia grafologica comprovante la assoluta estraneità degli imputati. Il perito di parte, in dibattimento, ha escluso che le schede elettorali in questione fossero state compilate dai membri della commissione elettorale; escluso anche che le firme a margine del “tabulato delle presenze degli elettori” fossero state apposte dagli imputati. Si è poi evidenziata la esiguità del numero di schede ritenute contraffatte: quattro su un totale di circa 500 votanti.

Riconosciuta, inoltre, l’insussistenza dei reati di falso
ideologico e falso materiale, non svolgendo gli imputati mansioni di
pubblico ufficiale.

Hanno difeso gli avvocati Antonio Roberti, Candeloro Olivo e Gianluca Gullotta.

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