Ha raggiunto la casa dell’ex convivente a Bordonaro, riuscendo ad entrare nell’appartamento dopo aver preso a colpi di mazza la porta d’ingresso. Una volta in casa, l’uomo ha iniziato a inveire pesantemente contro la ex convivente per questione inerenti l’affidamento del figlio, presente in casa al momento della furiosa lite. Visibilmente adirato, l’uomo, un pregiudicato 38enne, ha lasciato l’abitazione della ex compagna, dimenticando sul posto la mazza con cui aveva danneggiato la porta d’ingresso.
Qualche ora dopo, il 38enne si è nuovamente presentato a casa della ex sfondando la porta d’ingresso. Dopo avere udito il forte rumore dei colpi sulla porta e dopo aver intravisto l’aggressore che riusciva ad entrare in casa, la donna si è rifugiata in bagno chiudendosi a chiave e richiedendo l’intervento del 112, mentre la madre ha trovata riparo con il nipotino in cucina, chiedendo telefonicamente aiuto al figlio. Quest’ultimo è giunto sul posto in pochi minuti, venendo subito aggredito dall’uomo, che dopo una colluttazione fisica, minacciandolo di morte, si è diretto verso la propria autovettura per prendere un coltello da cucina. Nel frattempo è arrivato sul posto anche il padre dell’aggressore, riuscendo a sfilare il coltello dalle mani del figlio, mentre il ragazzo aggredito si arrampicava su un balcone per mettersi in salvo dalla furia dell’ex cognato che alla fine si allontanava.
Una volta giunti sul posto, i Carabinieri hanno avviato le ricerche del 38enne. Una volta acciuffato, l’aggressore è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per i reati di maltrattamenti aggravati contro familiari, minacce aggravate dall’uso di un’arma, danneggiamento e violazione di domicilio, che è stata eseguita nella serata di ieri.
Dalle indagini dei militari è emerso che la coppia, ha sempre avuto una convivenza molto difficile e travagliata a causa del carattere violento dell’uomo, notevolmente aggravato peraltro dall’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti. La donna, che per il timore di ripercussioni non ha mai voluto denunciare nulla alle Forze dell’Ordine, per uscire da questo incubo nel marzo 2015 aveva deciso di interrompere la relazione e di far perdere le proprie tracce, andando a vivere per un po’ di tempo da una cugina in centro Italia. Rientrata a Messina, la donna era poi andata a vivere dalla madre, dove però è stata rintracciata dall’ex convivente, che ha cominciato a perseguitarla fino all’esplosione di follia della sera del 25 dicembre, quando l’irruzione dell’uomo non ha lasciato alla donna nessuna alternativa se non chiamare i Carabinieri.
(267)