La denuncia è pesante; i familiari di un paziente dell’ospedale Papardo hanno dichiarato alla Polizia che un infermiere del presidio ospedaliero avrebbe sedato e derubato un loro congiunto ricoverato.
E non sarebbe stato l’unico caso. Lo scrive Marina Bottari su Gazzetta del Sud.
Pare che l’infermiere avesse difficoltà economiche e un figlio con problemi di salute, per questi motivi, negli ultimi mesi, l’uomo- se accertato – potrebbe aver commesso una serie di furti ai danni dei pazienti ricoverati.
Ma i figli di una delle vittime, un uomo di 57 anni, hanno denunciato quanto accaduto al padre.
Nel racconto dei familiari, il congiunto sarebbe stato trasferito da una stanza doppia ad una singola, su decisione dell’infermiere. Questo- secondo quanto esposto in denuncia – per avere libertà d’azione di iniettergli una flebo di benzodiazepine, psicofarmaco con effetto sedativo. Appena visto il paziente addormentato, gli avrebbe sottratto cento euro e la carta di credito. Ma la sostanza iniettata ha causato alla vittima, che soffriva di problemi respiratori, uno stato comatoso. A salvarlo un altro infermiere, passato per caso. Fortunatamente migliorate le sue condizioni, il paziente, ripresosi, ha ricordato ogni passaggio e da qui è scattata la denuncia nei confronti dell’infermiere.
La polizia ha avviato le indagini, anche per far luce su altri analoghi furti avvenuti nello stesso reparto in precedenza.
Intanto, il direttore generale, Michele Vullo, ha sospeso dalle funzioni il dipendente: illecito il trasferimento in altra stanza e riscontrata inottemperanza al codice etico e alle norme che regolamentano l’attività professionale.
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