Antonino Zingale, il comandante della caserma dei carabinieri di Porto Viro, assassinato oggi, insieme alla moglie, Ginetta Giraldo, dall’appuntato Renato D’Addario, è stato ucciso con un colpo alla nuca. La tragedia consumata all’interno della caserma.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, la sparatoria è avvenuta attorno alle tre del pomeriggio. Pare che Zingale fosse intento a lavare la propria auto nel cortile della caserma. L’omicida gli si è avvicnato alle spalle e gli ha esploso un solo colpo alla nuca, uccidendolo sul colpo. Lo sparo ha allarmato la moglie del comandante che è uscita da casa per vedere cosa fosse accaduto: nessuna pietà neanche per lei, l’appuntato le ha sparato contro uccidendola. Quindi ha rivolto l’arma contro se stesso. Pare che tra i due militari esistesse una buona amicizia. Antonino Zingale, nato a S.Agata Militello 49 anni fa, era comandante della caserma di Porto Viro da oltre vent’anni essendo entrato in servizio nel 1991: in tutta la zona era molto conosciuto e apprezzato. Il tenente colonnello Enrico Mazzonetto, comandante provinciale di Rovigo, ha commentato a caldo l’omicidio-suicidio avvenuto in caserma. «Un attimo di follia, un gesto folle che non ha alcuna giustificazione. Resta una profonda amarezza. Nei colleghi carabinieri delle vittime e in tutti c’è una priorità comune: stare vicino alle due famiglie e dare il massimo conforto e sostegno ai parenti»
Zingale era stato coinvolto in una brutta vicenda giudiziaria: un processo per violenza sessuale dal quale ne era uscito assolto “ perchè il fatto non sussiste”. Una donna lo aveva accusato di aver tentato di baciarla mentre si trovava in caserma con lui. Una storia poco credibile sin dall’inizio, tant’è che il militare non fu mai né trasferito, né sospeso dal servizio. Oggi la follia di un suo sottoposto lo ha ucciso insieme alla moglie.
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