La situazione del Pd messinese e siciliano, oltre che nazionale, è fonte di discussioni che durano da mesi. Con una situazione letteralmente “congelata” al 2013, si susseguono le iniziative, le proteste e le prese di posizione per sbloccare una condizione stagnante.
Dopo la nota di due giorni fa in cui Paolo David, Felice Santalco e Francesco Pagano si rivolgevano a Matteo Renzi, segretario nazionale del Pd, oltre che Presidente del Consiglio dei Ministri, chiedendo, tra l’altro, perchè si siano usati due pesi e due misure nei casi Genovese e Azzolini, oggi a scrivere è l’ex candidato a sindaco Felice Calabrò, la presidente del consiglio comunale, Emilia Barrile, al capogruppo dei Progressisti democratici, Francesco Pagano, i consiglieri comunali, Simona Contestabile e Nicola Cucinotta, e i presidenti di circoscrizione, Santino Morabito, Antonino Zullo e Natale Cucè.
La nota è rivolta ai vertici del partito e la riportiamo integralmente di seguito.
“Per le strade della città e della provincia vaga il fantasma del PD messinese.
Ma non fa paura nemmeno ai bambini.
Ectoplasma narcotizzato, usato all’occorrenza da chiunque abbia la necessità di farlo apparire per dimostrarne l’esistenza, salvo poi sconfessarne la consistenza al fine di sostituirla col proprio ego.
Di questa filosofia si sono impadroniti, a turno, dirigenti e deputati, renziani della prima e dell’ultima ora, ma anche dell’ultima cena, segretari e comitati congelati e scongelati.. e chi più ne ha ..più ne metta.
Tutti sotto il mantra-alibi della questione morale che diventa “questione” personale.
Perché se un partito non c’è, o non ci deve essere, pazienza, però ci sono io.
La misura è ormai colma. Basta con il teatrino dei finti moralisti-opportunisti.
Ogni limite di tolleranza è valicato, oltre c’è solo la rassegnazione.
Bisogna restituire subito il PD ai democratici messinesi e a quei simpatizzanti che hanno creduto e che, tuttora, credono alla politica che propone progetti seri per lo sviluppo, in senso lato, di ogni singola comunità.
Perché esiste ancora una classe dirigente onesta e motivata che ha idee e passione da trasferire in fatti concreti pur nella consapevolezza della condizione sociale assai critica del momento e proprio per questo bisognevole di impegni fuori misura e competenze da mettere alla prova.
Una classe dirigente oggi anestetizzata giorno dopo giorno, come un veleno somministrato goccia dopo goccia, che porterà lentamente all’estinzione.
Basta con falsi annunci di nomine di nuovi comitati politicida notificare entro false date ultimative, perché gli ormai smarriti democratici messinesi sono alla ricerca di vere proposte su temi insoluti da risolvere entro date certe.
Le opportunità della nuova Città Metropolitana, la mobilità urbana e l’attraversamento dello stretto, il tentativo di eliminazione di un presidio provinciale di legalità quale la Corte d’Appello, la vocazione territoriale dell’autorità portuale, il rischio idrogeologico, la gestione dell’acqua e dei rifiuti in un contesto che va ben oltre i confini comunali, il futuro della camera di commercio, lo sviluppo economico sostenibile delle comunità locali sempre più assalite da debiti ormai di sistema, sono solo alcuni dei temi sensibili su cui un PD attento dovrà obbligatoriamente confrontarsi.
Azzeriamo tutto e ripartiamo! Ognuno metta le proprie proposte in campo.
Si creino, con immediatezza, organismi di garanzia per tutti.
Si attivi una trasparente campagna tesseramenti su progetti e contenuti e si sottopongano ai cittadini sul territorio.
Rispettando le norme statutarie, si eleggano gli organismi di partito con il patto che la maggioranza rispetterà una minoranza costruttiva.
Il PD torni a parlare di politica e di problemi da risolvere.
Insieme salviamo il PD a Messina.
Felice Calabrò
Emilia Barrile
Simona Contestabile
Nicola Cucinotta
Antonino Zullo
Natale Cucè
Santino Morabito
Francesco Pagano”
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