Ancora rifiuti, non se ne sono mai andati. Ancora proteste, non sono mai finite.
Oggi tocca a Salvatore Piconese, commissario provinciale del Ms-Ft Messina a scrivere del problema.
Ma non è una nota stampa, come le decine che, nell’ultimo periodo, si susseguono giorno dopo giorno, Piconese ha scritto al Prefetto di Messina, Stefano Trotta, «in merito all’annosa questione che ormai si protrae da lungo tempo, in merito la gestione rifiuti , e non solo, che riguarda l’intero territorio di Messina, dalla zona Nord, all’estremo versante della zona Sud».
«Mi appello a Lei – spiega Piconese -, poiché le circostanze gravose, in cui versa l’intera città dello Stretto, non può più essere rimandata , né a detta dei giornali, ripristinata “entro martedì alla normalità”. Ma di quale normalità si va cianciando sulla stampa, e/o su certe dichiarazioni di esponenti politici?»
«Il fallimento – continua l’esponente Msi -, è sotto gli occhi di tutti: cumuli di detriti e immondizia, abbondano le nostre strade, le nostre ville, e interi villaggi totalmente devastati da questa morsa incoerente di mala gestione della Cosa Pubblica».
«E’ possibile – si chiede – non si riesca a garantire il minimo, e ripeto, il minimo aspetto di decoro urbano e sociale, visto che i messinesi pagano le dovute tasse, senza dover arrivare a questo ammutinamento visivo e morale?»
«La situazione non è più nella norma – denuncia -, anzi: non lo è mai stata. Il rischio igienico sanitario e ingente, scottante. Il fallimento ormai evidente di chi dovrebbe mantenere un filo diretto con la normale procedura di smaltimento di rifiuti, non può essere relegata solo ad una forma dialettica di promesse vane».
«Da cittadino rispettoso delle leggi vigenti – aggiunge nella missiva al Prefetto -, mi vergogno dello stato di abbandono di tutte le cose riguardanti l’organizzazione di scerbatura, rifiuti, e strade. Le nostre ville sono ridotte ad un immondezzaio, con giovani e anziani al proprio interno, scesi a compromessi con questo inasprimento della vita sociale. Non si bada più allo svilimento in cui viviamo, e dovremmo respirare aria pulita, nei polmoni verdi, (ex!), della nostra città».
Piconese aggiunge: «Invano ho chiesto chiarimenti all’Assessorato all’Arredo Urbano, e adesso Le scrivo, affinché Lei, riesca a porre fine allo scempio sociale che stiamo attraversando».
«In questi giorni – spiega -, abbiamo informato la stampa, di una Circolare del 27 Novembre scorso, inviata a tutte le Prefetture, in cui “si invita a superare l’inattività dei migranti, con protocolli d’intesa con gli enti gestori in cui vengono ospitati, proprio per attivarsi in attività di pubblica utilità”, proprio come già succede in moltissime città d’Italia, anche con il supporto della Caritas e i Comuni di appartenenza ove sono collocati i migranti, visto il protrarsi e le lungaggini poco chiare della tanto attesa pulizia non ancora pervenuta, e se mai avverrà, non sarà una cosa gestibile in poche settimane».
«Le ripeto, non è più possibile aspettare né rimandare a domani, il soffocamento totale di strade, marciapiedi, piazze e ville. Le chiedo pertanto – conclude Piconese -di vigilare, e di mandare un segnale chiaro all’Amministrazione Comunale. Se non sono in grado di esaurire delle semplici richieste di mantenimento e decoro pubblico, restituiscano l’incarico politico, e si provveda allo scioglimento del Comune per inerzia incompiuta ai danni della città e dei cittadini stessi».
(270)