Bancarotta fraudolenta: 83 mln sottratti a tassazione. 3 arresti e sequestro da 2 mln

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Le Fiamme Gialle della Compagnia di Taormina,  su disposizione del Gip del Tribunale di Messina,  Giovanni  De Marco,  hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Z.G.S.,  50 anni,  di Santa Teresa di Riva, associato al carcere di  “Gazzi”, e due arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di M.G., 61 anni,  di Savoca,  e R.B., 67 anni, di Messina. Sono in tutto 10 gli indagati, responsabili, a vario titolo, di reati quali:  associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, ricettazione ed infedeltà patrimoniale.  Le indagini – coordinate dal Sostituto procuratore Antonio Carchietti,  sono state avviate nella primavera del 2013,  dopo che le verifiche fiscali condotte nei confronti di quattro imprese (di cui due successivamente dichiarate fallite) riconducibili a Z.G.S.,  operanti nei settori del commercio di carne ed animali vivi e macellazione, avevano consentito di accertare, complessivamente, oltre 83 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione ed oltre 5 milioni di euro di I.V.A. dovuta.

Grazie all’attività investigativa è stato così individuato un gruppo imprenditoriale attivo dietro lo schermo di societario di imprese costituite con l’unico scopo di accumulare debiti, prevalentemente fiscali, per essere poi destinate al fallimento una volta che l’attività economica era stata trasferita ad una nuova società  costituita per questa finalità. Le compagini societarie erano formate, principalmente, dai  familiari del principale indagato,  che si alternavano nel ruolo di amministratore, sebbene la gestione delle stesse fosse effettuata dallo stesso  Z.G.S. che operava in sostituzione dei propri familiari con il supporto costante di R.B., coordinatore e consigliere tecnico–contabile occulto. Oltre agli arresti, le Fiamme Gialle taorminesi hanno sequestrato  quattro aziende riconducibili agli indagati, ed ancora quote societarie, veicoli, immobili e disponibilità finanziarie, il tutto  per un valore di oltre due milioni di euro. Sono stati sottoposti a sequestro e affidati alle cure dell’amministratore nominato dalla Procura della Repubblica anche 105 bovini e 35 ovini detenuti dalle aziende sequestrate.

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