Un gruppo di consiglieri dell’Udc – Mario Rizzo, Andrea Consolo, Carmela David, Libero Gioveni, Francesco Mondello, Maria Perrone – fa alcune riflessioni sull’attuale situazione che vede Messina nuovamente ostaggio dei tir, a seguito dell’ennesima chiusura per insabbiamento del porto di Tremestieri.
In una lettera aperta indirizzata al sindaco Renato Accorinti i consiglieri invitano il Primo cittadino a favorire una politica di rilancio del settore marittimo: «La città di Messina e il mare – scrivono –, un binomio inscindibile che caratterizza, insieme al fascino dello Stretto, il nostro territorio quale uno tra i più suggestivi al mondo. Il rammarico è forte in quanto la situazione attuale non fa comprendere quale reale progettualità ci sia per far sì che la costa e lo Stretto diventi una vera opportunità di sviluppo e rilancio, prima d’orgoglio e poi economico per la nostra città».
E proseguono: «Molteplici sono le situazioni che destano forti perplessità. Innanzitutto l’approdo di Tremestieri, ormai ostaggio dello scirocco e della sabbia: ciò comporta la presenza dei Tir in città con una evidente contrazione della vivibilità cittadina, oltre ai già noti risvolti occupazionali. Il mancato completamento del recupero del water-front, iniziato dalle Amministrazioni Comunali precedenti in collaborazione con l’Autorità Portuale, con un forte ritardo anche sui progetti che riguardano la Via Don Blasco, necessaria per fornire una degna arteria viabile in più».
«Occorre – precisano – una definizione presente e futura per fornire un efficiente servizio di collegamenti marittimi da e per Reggio Calabria a supporto delle esigenze dei pendolari (studenti e lavoratori). È necessario continuare la battaglia politica per la continuità territoriale chiedendo alle Ferrovie impegni certi basati sul rispetto dei messinesi e dei siciliani e sul loro diritto costituzionale alla mobilità. Occorre concertare, con gli organi e gli enti interessati, un programma ben preciso per migliorare e ampliare le infrastrutture marittime, così come, negli ultimi anni, ha ben fatto Catania, sia in termini di turismo croceristico che in quello trasportistico, in modo da scongiurare la fuga dalla nostra città degli imprenditori marittimi, recentemente paventata tramite comunicati stampa, che provocherebbe una inevitabile emorragia occupazionale locale con la conseguente mobilità dei lavoratori del settore. Insomma, serve una politica di rilancio dei settori marittimi legati allo Stretto e alla città di Messina in particolare».
«Se l’Amministrazione Comunale – concludono – intende fermamente dare precedenza a questo aspetto della propria azione amministrativa deve al più presto costituire un’ organo di confronto tecnico-politico-amministrativo per sviluppare idonee strategie per lo sviluppo costiero in cui il metodo da attuare sia il confronto di proposte ed idee provenienti da tutti i soggetti che hanno titolarità in merito, oltre all’apporto tecnico di esperti universitari e del mondo scientifico, quest’ultimi necessari per evitare nuovi disservizi legati a fenomeni erosivi delle correnti marittime, nell’ambito di nuove progettualità. Quanto fatto fino ad oggi dall’Amministrazione Comunale non è stato sufficiente ad ottenere risultati efficaci».
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