“La Abacus Marine Spa di Giammoro continua a lavorare e a produrre”, dichiarano i sindacati, per questo i circa 30 ex-lavoratori posti, in un primo momento in cassa integrazione, in seguito in mobilità ed infine licenziati, hanno deciso, insieme a Uilm Uil e Fiom Cgil, di protestare davanti ai cancelli dell’azienda, tutti i giorni, dalle otto alle dodici del mattino.
“Dopo mesi di cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, a novembre 2012 sono stati posti in mobilità e licenziati senza erogare a favore degli stessi il trattamento di fine rapporto di lavoro , i ratei contrattuali, e le retribuzioni mensili spettanti e non elargite”, così Pasqualino Rizzo, della Uilm Uil, e Salvatore Chiofalo, della Fiom Cgil.
“Dopo mesi di trattative sindacali – continuano – sono state sottoscritte tra azienda e lavoratori, assistiti dal sindacato di categoria, le transazioni le cui scadenze previste per l’erogazione delle competenze salariali maturate sono maldestramente disattese dalla ditta Abacus con la conseguente decadenza, come previsto, dell’efficacia della transazione”.
“Lavoratori e ufficio legale dell’organizzazione sindacale hanno promosso il ricorso in giudizio, lo scorso anno, con apposito decreto ingiuntivo e successiva istanza di fallimento. All’udienza davanti ai Giudici del Tribunale di Barcellona – dichiarano Rizzo e Chiofalo – la ditta Abacus, al fine di evitare il fallimento, propone altro accordo ed elargisce il 40% circa delle somme dovute, senza alcun accordo formale, tuttavia promettendo il saldo ancor prima della successiva udienza fissata per il prossimo 24 Febbraio”.
“Promessa infranta – dicono i sindacalisti -, i rappresentanti legali della Ditta ancora una volta si sono resi uccel di bosco”.
Intanto Fiom e Uilm chiederanno al Prefetto di convocare l’azienda e i lavoratori, insieme alle organizzazioni sindacali, affinché “si ponga fine al raggiro e si corrisponda ai lavoratori il salario negato”.
(644)