Consiglio generale Fim Cisl: «Senza politiche industriali concrete si rischia il tracollo delle imprese»

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fim cislIl Segretario provinciale della Fim Cisl, Nino Alibrandi, ha lanciato un appello, questa mattina, nel corso del Consiglio Generale della Federazione Metalmeccanici alla presenza del segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, e della segretaria Ust, Paola Zito. Alibrandi ha chiesto che venissero discusse nuove possibilità lavorative e politiche industriali vere per creare occupazione in questo momento molto delicato. «Un territorio ― ha sottolineato il segretario della Fim Cisl ― che sta pagando carissimo il prezzo dei tagli nel settore pubblico e che non ha un’industria in grado di assorbire la grande domanda di lavoro in questo momento esistente a Messina e in provincia». Durante i lavori, ai quali hanno partecipato i rappresentanti delle aziende, è stata evidenziata la drammatica situazione che ha attraversato, nel corso del 2012, l’industria messinese. «Si chiude un anno molto difficile per le realtà industriali del nostro territorio – ha spiegato Nino Alibrandi – in termini di produttività e di posti di lavoro. Duferdofin Acciaierie, le aziende dell’Asi di Giammoro e dell’area ex Pirelli sono tra quelle che stanno soffrendo maggiormente. A rischio, senza una ripresa dei mercati e delle attività, rimangono migliaia di posti di lavoro, soprattutto senza una politica industriale che garantisca alle aziende delle infrastrutture (strade, collegamenti ferroviari e portuali) utili ad abbattere i costi di ricevimento delle materie prime e di spedizioni delle merci lavorate. È urgente ― insiste Alibrandi ― che la politica comprenda come questa sia una priorità: lo sviluppo industriale legato al rispetto delle norme ambientali può produrre ricchezza per tutto il territorio». «Chiediamo da tempo che si faccia fronte comune tra politica, parti datoriali e sindacato per accorciare più possibile il gap infrastrutturale con le realtà produttive del nord preparando il territorio alla ripresa economica del Paese e dei mercati interni e internazionali. Altrimenti – ha aggiunto Alibrandi – il rischio è di rimanere inchiodati alla burocrazia e alla demagogia populistica che ha distrutto il territorio». Tra le diverse tematiche affrontate durante i lavori anche quella dell’approvazione dell’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, firmato da Fim Cisl e Uilm, che in un contesto di settore così difficile garantisce un aumento salariale, maggiori diritti e garanzie per i lavoratori. «Al rinnovo del contratto nazionale – ha detto Alibrandi – si aggiunge l’accordo sulla produttività che rientra nell’ambito della detassazione al 10% prevista e finanziata dal Governo con due miliardi di euro nei prossimi due anni degli integrativi aziendali e territoriali finalizzati all’aumento della produttività delle aziende. Si tratta di una battaglia che la Cisl da anni porta avanti per la defiscalizzazione dei salari dei lavoratori».

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