«Si convochi subito la Conferenza dei Servizi sull’Ospedale Piemonte, per condividere le scelte per il bene comune e soprattutto per garantire continuità assistenziale ai fruitori dei servizi della struttura di viale Europa». A chiederlo sono le Federazioni del Pubblico Impiego e dei Medici di Cisl e Uil che hanno inviato una lettera al sindaco Renato Accorinti «per definire le scelte da operare per il mantenimento del nosocomio».
I segretari provinciali Emanuele, De Luca, Calapai e Macrì hanno anche scritto alla Deputazione messinese nazionale e regionale; al Presidente del Consiglio Comunale; ai Gruppi consiliari; ai Presidenti delle Circoscrizioni; al Presidente dell’Ordine dei Medici, ricordando gli impegni specifici presi «per scongiurare che il popolo messinese sia privato di un bene per la collettività e per evitare di mettere a rischio la salute dei cittadini».
«Promesse – ricordano – assunte di fronte alle migliaia di persone accorse in difesa del nostro Ospedale cittadino durante la manifestazione del 29 settembre scorso. Dichiarazioni che, responsabilmente, dovevano essere poi tradotte in azioni concrete. Purtroppo, però – aggiungono – dopo quei primi momenti di entusiastico sostegno, è calato un preoccupante silenzio quasi che la questione sia stata fatta cadere nel vuoto assoluto della dimenticanza. Non crediamo che debba passare sottovoce il principio che il Piemonte da centro attrezzato per attività ambulatoriali e diagnostiche multidisciplinari diventi solo una Residenza Sanitaria Assistita, perché questo non è più un Ospedale. La battaglia per la difesa del presidio è importante per tutti e gli impegni intrapresi devono, essere mantenuti vivi sino al raggiungimento dell’obiettivo non allentando l’impegno espresso».
Cisl e Uil, adesso, attendono risposte concrete da parte di tutta la classe Politica. «Siamo convinti – concludono Emanuele, De Luca, Calapai e Macrì – che la battaglia intrapresa si può vincere facendo squadra, condividendo le scelte per il bene comune e soprattutto per garantire continuità assistenziale ai fruitori dei servizi dell’Ospedale Piemonte».
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