Gioveni e Cacciotto (III Circoscrizione) denunciano l’immobilità di De Salvo sul nuovo Regolamento del Decentramento

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Gioveni LiberoCacciottoQualche mese fa le polemiche di Gioveni sull’appartenenza politica del presidente De Salvo, ora che quest’ultimo ha ufficializzato il suo passaggio tra le fila dell’Udc, il consigliere della terza circoscrizione, Gioveni, ribadisce: «De Salvo dimostra incapacità politica, non presenta alcuna proposta e porta avanti  una pessima gestione della Circoscrizione». Per senso di responsabilità, infatti, Gioveni e Cacciotto dicono: «Riteniamo che chi come De Salvo non è affatto capace di rappresentare degnamente 64.000 abitanti, chi non è capace di svolgere il proprio ruolo ponendo in essere tutti gli adempimenti amministrativi propri tra l’altro di un Presidente Decano delle 6 Circoscrizioni, chi subisce in ogni seduta i legittimi e motivati attacchi di chi, come noi e come il Partito Democratico, vorrebbe imprimere un’importante svolta alla Circoscrizione in questi ultimi mesi di mandato, dovrebbe avere l’umiltà politica di farsi da parte riconoscendo le proprie gravi inadempienze e le proprie lacune politiche che hanno fatto della “gestione De Salvo” un autentico fallimento». La goccia che ha fatto traboccare il vaso ― secondo i Consiglieri ― è stata la seduta di ieri sul rilascio urgente del parere obbligatorio ma non vincolante (e adeguatamente motivato dal Consiglio Circoscrizionale) sulla delibera del Commissario Croce relativa alla riforma del Decentramento amministrativo (la cui più importante novità riguarda la drastica riduzione del numero dei consiglieri da 18 a solo 8 unità). «Il Presidente De Salvo non ha prodotto alcuna proposta e alcun atto dal quale far scaturire il dibattito e un’eventuale convergenza fra i vari gruppi politici, ― continuano Gioveni e Cacciotto ― spiazzando i presenti, soprattutto per i tempi ristrettissimi concessi dal Commissario Croce». E aggiunge: «Se la finalità predominante di questa delibera è quella di contenere i costi della politica, la seduta di ieri conclusasi con un vergognoso “nulla di fatto” e con un inaccettabile rinvio della trattazione alla prossima seduta di giovedì 6 dicembre per tentare di “salvare il salvabile”, non può che farci prendere nettamente le distanze da un Presidente che dimostra giorno dopo giorno una palese irresponsabilità politica e istituzionale».

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