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Caso Piemonte. Accorinti risponde a chi lo aggredì: “Non sono l’artefice della chiusura dell’ospedale. Mai favorito nessuno”

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conferenza ospedaleLunedì scorso la manifestazione davanti al Piemonte, contro la sua chiusura. In quella stessa occasione la veemente protesta contro il sindaco da parte dei manifestanti. Oggi la conferenza stampa in cui il sindaco Accorinti ha dichiarato: “Nonostante le gratuite aggressioni nei miei confronti, ribadisco la mia assoluta serenità e disponibilità al confronto. Il mio intento e quello dell’Amministrazione che rappresento è difendere l’Ospedale Piemonte da qualsiasi ipotesi di chiusura, condividendo insieme ai cittadini proposte e suggerimenti e lavorando in sinergia nel totale rifiuto di azioni violente. Oggi ho incontrato per circa un’ora il presidente dell’Ordine dei medici di Messina, Giacomo Caudo, e tra di noi c’è perfetta sintonia, anche nell’ottica dell’incontro del prossimo 8 ottobre con il direttore generale dell’azienda Papardo – Piemonte, Michele Vullo. Voglio precisare, però, che lunedì scorso è avvenuto un atto preorganizzato e condiviso da sindacati e politica, che invece dovrebbero seguire la strada del dialogo e del confronto. Nella mia vita non c’è mai stato e mai ci sarà alcun atto finalizzato a favorire qualcuno perché è fuori dalla mia logica. Mi piace sottolineare che la convocazione in seduta straordinaria del Consiglio comunale dello scorso 4 agosto è stata indetta dalla presidente Emilia Barrile su mia richiesta. Lunedì invece nei miei confronti c’è stata un’aggressione fisica e morale. Non sono l’artefice della chiusura dell’Ospedale Piemonte, anzi mi opporrò sempre, anche se, pur essendo la massima autorità sanitaria locale, ricordo a tutti che su questo argomento il potere decisionale spetta esclusivamente alla Regione Siciliana. Nel documento inviato all’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, avevo scritto testualmente che il Piemonte dovrebbe mantenere e potenziare la sua vocazione di struttura per la garanzia dell’emergenza/urgenza. Chiedevo quindi già allora di costituire un tavolo tecnico con le parti competenti ed interessate”.           

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