Un appuntato dei carabinieri è stato arrestato, a Milazzo, con l’accusa di aver favorito le cosche del barcellonese. Francesco Anania, 48 anni, che in passato ha svolto anche il servizio di scorta per i magistrati della DDA di Messina, è accusato di avere nascosto armi e droga a Milazzo e di essere stato una “talpa” perr l’organizzazione mafiosa del Longano. Lo scrive Nuccio Anselmo sulla “Gazzetta del Sud”, e aggiunge che all’arresto di Anania si è giunti attraverso le rivelazioni del boss Carmelo D’Amico.
“Ieri mattina, in Contrada Bastione, a Milazzo- si legge sul quotidiano cittadino – nei pressi della casa di Anania, all’alba si sono presentati in forze i carabinieri del Reparto operativo di Messina, che, con un escavatore, hanno rinvenuto in un terreno nelle pertinenze dell’abitazione di Anania, dopo aver scavato una fossa molto profonda, i militari hanno scoperto, interrate, una serie di armi: 3 pistole, un fucile d’assalto ak-47 kalashnikov, di fabbricazione russa, e anche un altro fucile. In quei frenetici minuti è successo però altro, e l’evolversi degli eventi ha portato all’ arresto di altre due persone: il figlio di Anania, il 22enne Cristian, bloccato mentre cercava di allontanarsi dall’area operativa cinturata dai carabinieri con un quantitativo di droga, circa 200 grammi di cocaina e circa 300 grammi di marijuana, e il nipote di Anania, Felice, bloccato in quei frangenti per il ritrovamento delle armi. Il figlio, dopo la convalida è stato scarcerato. Il carabiniere ed il nipote dovranno invece essere sentiti entro giovedì.
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