Per l’ultimo giorno del 2021, arriva puntale il discorso di fine anno del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Anche lui fa un bilancio dell’anno che volge al termine e sembra essere soddisfatto della crescita della Sicilia, nonostante le difficoltà legate al Covid-19, che, soprattutto nella prima fase dell’emergenza sanitaria, hanno causato diversi disagi ai lavoratori e alle imprese.
«Quello trascorso è stato un anno impegnativo ma anche di importanti risultati. Nel 2020 la Sicilia perdeva circa il 9%della propria ricchezza, quest’anno cresce del 7%. Il lockdown aveva creato disagi alle aziende e alle produzioni, oggi il nostro export cresce del 26% e siamo tra le prime regioni italiane. Crescono l’occupazione, le nuove imprese, gli appalti per le opere pubbliche il turismo. Gli osservatori finanziari ci guardano in maniera diversa, non più come gli ultimi della classe. Ma come una regione che ha riconquistato la sua credibilità».
Il discorso di fine anno
Durante il tradizionale discorso di fine anno, il governatore Musumeci traccia un bilancio del 2021 e chiede ai siciliani di essere ambiziosi, perché la Sicilia sta tornando al centro del Mediterraneo. Non mancano anche le polemiche con l’Europa, che secondo Musumeci racchiude il Sud solo nell’emergenza migratoria.
«Ma non è più tempo di raccontare la Sicilia che abbiamo trovato quattro anni fa, – ha detto Musumeci durante il discorso di fine anno – dobbiamo essere orgogliosi della Sicilia che stiamo ricostruendo e che in questi anni è riuscita a darsi strumenti di programmazione. È la Sicilia che ha scelto l’abbandono del precariato, che ha pensato ai giovani, agli anziani, ai disabili. Questo lavoro è stato compiuto da un Governo libero da qualsiasi condizionamento esterno. Non sempre è stato così. La centralità della Sicilia, nei prossimi dieci anni è un fatto essenzialmente economico. Il mondo guarda al ruolo dei nostri porti con una visione strategica diversa, la new economy sa di avere in Sicilia la piattaforma più importante per gli investimenti del 5G.
Insomma la Sicilia è centrale perché il Mediterraneo è tornato centrale. Una cosa che hanno capito tutti tranne l’Europa. Per l’Europa forse il Sud del mondo si racchiude solo nell’emergenza migrazioni, e anche quest’anno ci hanno lasciati soli. Con gli sbarchi sulle nostre coste cresciuti a dismisura e le morti annunciate di tanti innocenti. La Sicilia nei prossimi dieci anni sarà una cassaforte colma di risorse, con oltre 50 miliardi di euro. E due sono le garanzie che do ai siciliani: il portone di questo palazzo sarà chiuso per affaristi e mafiosi, non perderemo neanche un euro di questi fondi a disposizione. Puntiamo alle grandi infrastrutture: Ponte sullo Stretto, porti, ferrovie, devono diventare un obiettivo concreto. Vogliamo usare tutte le grandi opportunità. Non dobbiamo avere paura di essere ambiziosi, anzi dobbiamo esserlo. Il 2022 ci consegna il dover della speranza per la nostra Isola, per un futuro migliore, dobbiamo sapere osare e sfidare il destino avverso, perché uniti possiamo farcela».
Il discorso completo qui.
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