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L’evoluzione del maschio separato: dal divano all’on the road. Ma di moglie ce n’è una sola

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fondamentalmente messinaPosto che tutti abbiamo ritrovato qualcuno di nostra conoscenza nella tipologia delle quarantenni d’assalto, per par condicio dobbiamo ammettere che esiste un contraltare maschile. È una questione di proporzioni matematiche, un rapporto tra variabili: x sta ad y come una quarantenne d’assalto sta a un cinquantenne tombeur de femmes. Anche qui l’età è elastica, dai quasi cinquanta ai quasi sessanta, considerando che l’uomo più invecchia, più si sente Sean Connery.
Stessa quantità di profumo, tale da saturare l’aria e rendere altamente pericoloso anche accendere una sigaretta, il cinquantenne è sostanzialmente preda consapevole, nel senso che sceglie da chi farsi cacciare. Passato burrascoso alle spalle, o almeno è quello che fa credere, visto che è sicuramente poco affascinante dire di essere stato lasciato dalla moglie non per un toy boy, non per l’amica lesbica, ma solo perché non ne poteva più di vederlo per casa in pigiama a disegni cachemire. La versione proposta alle fanciulle che si approcciano con fare seduttivo è molto misteriosa: si accenna a un matrimonio finito, ma non si dice mai il perché. Solo lievi e studiati cenni buttati lì. La sensazione sarà sempre la stessa: dietro un cinquantenne single di ritorno c’è una donna crudele. Quasi sempre ci sono dei figli, con i quali mantengono dei rapporti camerateschi: uscite serali, pomeriggi di divertimento, domeniche in spiaggia e viaggi avventurosi, on the road. Ovviamente sono i genitori preferiti, visto che all’altro restano compiti, tonsilliti, colloqui con gli insegnanti e cazziatoni. Il lavoro sporco insomma.
Altra carta che i tombeur de femmes utilizzano è quella del lungo percorso riabilitativo che, con soli cinquanta euro settimanali offerti a un professionista freudiano, li ha portati a risorgere dalle ceneri di un matrimonio per farceli trovare lì di fronte, in grande forma fisica e psicologica. Naturalmente affermeranno con fare convincente quanto questa nuova dimensione da single di ritorno sia la situazione ideale, di come siano rinati all’interno dei loro appartamenti semiarredati. Descriveranno la gestione del loro quotidiano minuziosamente, raccontano persino di essersi preparati una carbonara, orgogliosi come se avessero trovato la cura alla sclerosi multipla. Glisseranno sui pacchi di vestiti sporchi che settimanalmente mandano alla mamma scambiandoli con lenzuola, camicie stirate e braciole avvolte nella stagnola.
Anche loro, come le colleghe quarantenni, sono professionisti che amano il proprio lavoro, utile principalmente a mantenere la ex crudele e i suoi tappeti persiani, insieme alla prole che batte cassa dal simpaticissimo e fichissimo papà. Quello che resta viene investito nell’immagine. E qui arriva la parte faticosa. Perché gli uomini sulla piazza, tengono all’aspetto ancora più delle colleghe donne. I chili accumulati durante il matrimonio fatto di parmigiane e spezzatini digeriti sul divano, sono stati buttati giù col solo aiuto delle richieste dell’avvocato della moglie in fase di separazione. Almeno hanno risparmiato sulla palestra.
Il guardaroba ovviamente è stato rinnovato: via i maglioni a scollo a V regalati dalla suocera, via i pantaloni di fustagno per gli inverni rigidi, via anche le tute per lavare la macchina la domenica mattina. Il nuovo cinquantenne di pizzico o veste come un tronista di Uomini e Donne, mettendo a serio rischio e pericolo la salute della trachea e dei bronchi, o come Lapo Elkann da sobrio. Badate bene, a casa avranno ancora il pigiama a disegni cachemire, anche se millantano di dormire con lo stesso intimo di David Beckham. Barba e capelli curatissimi dal barbiere di fiducia, non un sopracciglio fuoriposto, eau de toilette a cento euro ogni dieci ml. Le ex crudeli si fanno le grasse risate quando li incontrano per lo scambio della prole, ricordandoli ciondolare per casa con la felpa di pile e le ciabatte in pelle mentre rifuggono la doccia come fosse radioattiva.
Ovviamente questa rinascita dei cinquantenni non è finalizzata a sostituire la moglie. Che le cacciatrici se ne facciano una ragione, non si accaseranno mai con uno di questi esemplari se non prima un andrologo gli prescriva una cura. Fino a che tutto funziona, vorranno godersi questa nuova era, fatta di locali notturni, birre e aperitivi, poker con gli amici e signore all’ultima spiaggia che se lo contendono. Se riusciranno a trovare una compiacente quarantenne che tiene loro compagnia quando sono più vulnerabili (i festivi ovviamente, giorni in cui rimpiangono le braciole di pescespada della suocera e la pepata di cozze della cognata), l’idea di riaccasarsi e ricominciare a fare la spesa il sabato pomeriggio, comprare piantane e tende in tinta con i divani, ascoltare lamentele e isterismi premestruali non sfiorerà minimamente i loro cervelli. Anche perché, rassegnatevi, per loro di moglie ce n’è e ce ne sarà sempre una sola.

Giusy Pitrone

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