La società di navigazione Bluferries, al momento, non si vende. Il sindacato Orsa decide di rinviare lo sciopero dei marittimi previsto per domani in attesa di un incontro con i vertici di Rete ferroviaria italiana dopo quello del 10 marzo.
Questa la nota diramata dal segretario regionale Orsa Mariano Massaro:
“Riparte giorno 14 la vertenza dei ferrovieri marittimi che hanno il dovere di allargare la protesta a tutti i marittimi dello Stretto. Un primo segnale, frutto della mobilitazione, è arrivato in occasione dell’incontro fra i rappresentanti dell’OR.S.A. e i vertici di Bluferries tenutosi lo scorso 10 marzo, i rappresentanti territoriali dell’azienda hanno comunicato al sindacato di non avere alcuna notizia ufficiale circa la vendita di Bluferries, ad esclusione della dichiarazione dell’A.D. Mauro Moretti riportata dalla stampa nazionale. A questo punto – dichiarano Mariano Massaro (segretario generale OR.S.A. Sicilia) e Michele Barresi (Segretario provinciale OR.S.A. Trasporti), si rende necessaria l’operazione chiarezza che solo i vertici nazionali, sindacali e aziendali, possono porre in essere, pertanto, continuano Massaro e Barresi, la segreteria nazionale dell’OR.S.A. Trasporti si farà carico di chiedere un incontro con vertici di F.S. per definire il futuro dell’azienda e dei marittimi, intanto, per consentire il confronto nazionale, lo sciopero dei lavoratori Bluferries, previsto per il prossimo 14 marzo, è rinviato in attesa delle notizie romane. Non consentiremo a Bluferries di comprimere i diritti dei lavoratori con lo spauracchio della vendita del ramo di azienda- concludono i sindacalisti dell’Orsa – l’azienda F.S. da troppo tempo naviga tatticamente nell’indefinito con l’obiettivo di togliere sicurezze e punti fermi ai dipendenti per gestirli agevolmente approfittando dell’incertezza del futuro. Se dall’incontro nazionale non emergeranno novità volte a garantire il mantenimento del servizio e dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori, riproporremo la protesta in tempi brevissimi.
Confermato invece lo sciopero,dichiarato da OR.S.A e Fast Confsal, riguardante i ferrovieri marittimi e il personale dell’indotto in forza alla ditta “Gierre” impiegati nella flotta RFI. La protesta avrà inizio alle ore 09,00 di giovedì 14 marzo e si protrarrà fino alle ore 17,00.
Sta per realizzarsi il programma di abbandono dello Stretto nelle annose intenzioni di RFI e lo stanno concludendo nel peggiore dei modi, hanno dichiarato Antonino D’Orazio (segretario Nazionale OR.S.A. Navigazione) e Salvatore Giannetto (Rappresentante del sindacato Autonomo FAST Confsal), l’azienda pone in essere atteggiamenti anticontrattuali, non rispetta gli accordi sindacali, ferma tatticamente le navi e dichiara esuberi che non esisterebbero se fosse erogato il servizio come concordato con le parti sociali. Il diritto alle ferie è trasformato in strumento dell’azienda che lo sfrutta come una sorta di cassa integrazione obbligando il personale a “starsene a casa” di congedo. I lavoratori dell’indotto, fra un appalto e l’altro, vivono di incertezze e sono costretti al contratto di solidarietà per evitare i licenziamenti. I ferrovieri marittimi hanno il dovere di chiamare alla mobilitazione tutti i marittimi dello Stretto – continuano D’Orazio e Giannetto – l’attacco alla categoria è trasversale, parte da Caronte&Tourist e finisce alla flotta ferroviaria passando per Bluferries. Il 14 marzo comincia la seconda vertenza dello Stretto, concludono i sindacalisti, questa volta c’è in gioco la certezza del posto di lavoro anche per il personale assunto a tempo indeterminato. Marittimi e Ferrovieri possono vincere solo se sono capaci di sfruttare i motivi dell’unità e condurre una lotta comune”.
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