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Cantieri Giampilieri. Fillea Cgil: «20 mln di euro e posti di lavoro fermi per mancati pagamenti»

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fillea-cgil-logoLa Fillea Cgil, che segue i lavoratori del settore edile, interviene sulla vicenda del mancato pagamento dei tecnici del Genio civile di Messina da parte della Protezione civile regionale per i lavori di messa in sicurezza post-alluvione di Giampilieri, che ha avuto come immediata conseguenza il blocco di 20 milioni di euro di lavori già cantierabili e i prevedibili posti di lavoro ad essi collegati.

«In un momento di crisi profonda per l’economia e il settore edile, il blocco di lavori già cantierabili non è accettabile – commenta Biagio Oriti, segretario generale della Fillea Messina. Ancor più se pensiamo che i lavori bloccati sono quelli per il completamento della messa in sicurezza del territorio di Giampilieri per protesta contro il mancato pagamento da parte della Protezione civile regionale di qualsiasi somma legata ai lavori già eseguiti e completati».

Nei giorni scorsi tutti i tecnici del Genio civile di Messina che hanno fino ad oggi seguito i lavori per la messa in sicurezza dei territorio dopo l’alluvione del 2009, hanno comunicato alla Protezione civile regionale che dal momento che dopo quattro anni non è mai stata pagata nemmeno una parte delle somme dovute, indennità, anticipazioni per spese sostenute anche per carburante e mezzi, starordinari, etc., dopo numerose richieste e sollecitazioni andate a vuoto,  si sarebbero dimessi in massa come estrema protesta . 

La Fillea sottolinea come la prima conseguenza di questa situazione sia il blocco degli 8 cantieri già previsti e la perdita degli almeno 200 posti di lavoro ad essi collegati. In un momento in cui la crisi del settore edile nella provincia di Messina ha portato nel solo ultimo anno alla perdita di 1500 posti di lavoro.

«Una situazione a dir poco paradossale. Non solo grazie al Genio civile — osserva Oriti —,  i lavori sono stati eseguiti a tempo di record, ultimati e collaudati, non esistono contenziosi con le ditte coinvolte nei lavori, ma oggi rischiamo il blocco delle opere che quei lavori devono completare. La Protezione civile non può scaricarsi da questo problema ma deve affrontarlo e risolverlo per la sicurezza delle persone, per il rispetto di chi ha lavorato e per far ripartire al più presto cantieri e lavoro».

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