Tribunale patti

Acquedolci: soldi, case, cibo e posti di lavoro in cambio di voti. Chiusura indagini per il sindaco Gallo e altri 5

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Tribunale pattiChiusura indagini per 6 indagati per i quali la Procura di Patti ipotizza il reato di voto di scambio. La vicenda giudiziaria è legata alle amministrative di Acquedolci del 2012. Sono indagati: il sindaco Ciro Gallo, il vice sindaco Antonino Giambò, il figlio Salvatore, Antonino Calà Campana, nipote di Cirino Rotelli, candidato al consiglio comunale, Francesco Magistro e Antonino Calabrese.
A dare il via all’inchiesta era stata la denuncia dello sconfitto candidato sindaco,l’ex presidente del consiglio comunale, Sergio Mezzanotte. Secondo l’accusa il candidato alla stessa carica, Ciro Gallo, e Antonino Calà Campana, avrebbero sborsato 300 euro ai componenti di una famiglia di Acquedolci per aggiudicarsene il voto. Calà Campana è inoltre accusato di avere tentato di accaparrarsi voti per lo zio, Cirino Rotelli, con il metodo “alimentare”: avrebbe fornito prodotti alimentari ad una signora del luogo. Il vice sindaco Antonio Giambò- a detta dell’accusa- avrebbe invece scelto la “via del mattone”, assegnando un alloggio popolare ad un elettore ma revocandolo all’avente diritto secondo graduatoria. In tal caso si ipotizza per lui anche il reato di abuso di ufficio. Salvatore Giambò. secondo la Procura – avrebbe offerto denaro e promesso posti di lavoro a chi dava la preferenza al padre. E – sostiene sempre l’accusa- sarebbe stato assunto nella ditta di Francesco Magistro, invece, chi avesse votato sindaco Ciro Gallo.
Antonino Calabrese è accusato di essersi introdotto con forza all’interno della cabina elettorale del seggio in cui votava il padre.

(174)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.