Biblioteche alle fermate dei bus, un modo creativo per riciclare vecchi mobili e rendere le città più colorate, uno spazio sicuro per riabbracciare i propri cari ai tempi del coronavirus e un sistema per portare un po’ di campagna nel grigio della città: queste le quattro idee dal mondo per rendere Messina un po’ più bella di questa settimana. Ancora una volta, però, non le rubiamo da tanto lontano, sono tutte iniziative già attivate in diverse località italiane e non, e una era già stata proposta per la città dello Stretto. Cibo per la mente e per il corpo. Nel borgo di Egro, una frazione del Comune di Cesara, in Piemonte, i libri si prendono insieme al pane. È l’iniziativa di 6 amiche – Anna, Barbara, Marina, Ornella, Patrizia e Valeria –, appassionate lettrici che hanno deciso di colmare l’assenza di una biblioteca nel proprio villaggio creandone una nei locali comunali dove il fornaio ogni mattina porta il pane per i propri concittadini. Una forma di book crossing, simile in parte alle iniziative che hanno riempito le vecchie cabine telefoniche in disuso trasformandole in piccole biblioteche dove lasciare e prendere in prestito libro. La differenza, però, sta nel fatto che in questo caso la letteratura entra in un ambiente quotidiano, non ne crea uno a sé stante, che forse può attirare più chi già legge rispetto a chi magari non ha quest’abitudine. Trovarsi un libro per le mani mentre si è in attesa, per esempio in fila per prendere il pane, può attirare lo sguardo e l’attenzione anche di chi non è un appassionato divoratore di storie.
L’iniziativa, allora, potrebbe essere estesa un po’ a tutti quei luoghi pubblici o aperti al pubblico in cui ci si trova a dover attendere anche mezz’ora, se non di più, come le Poste, le fermate dei bus o gli uffici comunali. Certo, in tempi di covid la condivisione degli oggetti è sconsigliata, ma è sempre un’idea da mettere nel cassetto per il futuro.
Dal pane a frutta e verdura il passo è breve. L’idea non è nuova, era stata anche proposta per Messina poco più di un anno fa, ma prendiamo un esempio concreto, rubandolo dalla pratica quotidiana di un altro Comune. A Cesano Boscone, in provincia di Milano, sono stati creati degli orti urbani, appezzamenti di terreno messi a disposizione della comunità. In particolare, su in Lombardia, l’Amministrazione comunale ha pensato di affidare gli orti attraverso un bando triennale destinato ai cittadini residenti dai 60 anni di età in su o a tutti i maggiorenni con disabilità certificata superiore al 66%.
Ora, il metodo di aggiudicazione e gestione degli orti urbani può essere differente e va valutato in base alle esigenze del territorio, ma l’esempio di Cesano Boscone può essere un punto di partenza. Il Comune, tra l’altro, è al centro di una vera e propria rivoluzione smart e green, che il portale Nonsprecare ha deciso di raccontare in questo articolo.
La terza idea dal mondo per Messina di questa settimana arriva da lontano ed è pensata appositamente per resistere – emotivamente – al coronavirus. Ne abbiamo già parlato qualche mese fa, in un episodio della rubrica di Normanno dedicata alle belle notizie. Si tratta di creare una “stanza per gli abbracci”, un luogo sicuro in cui sia possibile far visita ai propri cari che vivono nelle case di riposo e che in questi lunghi mesi si sono trovati isolati, almeno fisicamente, dalla propria famiglia. Un esempio lo abbiamo visto in Brasile, un altro – recentemente – in Veneto, in un Centro anziani di Castelfranco. Chiaramente va fatto con tutti gli accorgimenti del caso, attraverso uno spesso e resistente telo di plastica, con le mascherine e igienizzando di volta in volta l’ambiente; ma se l’hanno fatto altrove è possibile farlo anche nella case di riposo di Messina.
La quarta idea la rubiamo da molto vicino, per la precisione da Mili San Pietro, in provincia di Messina, e ha un doppio valore: rendere più colorate le piazze e le strade delle città, riutilizzare vecchi mobili o vecchi oggetti che altrimenti ci ritroveremmo a buttare. Nell’agosto del 2018 l’associazione “Festi i mali iunnati” ha lanciato un’iniziativa per abbellire le vie del borgo trasformando vecchie sedie in fioriere, colorandole per poi posizionarle in giro per il paese. Con l’aiuto di qualche bravo falegname si potrebbe anche pensare di rivedere (o realizzare da zero in alcuni casi) l’arredo urbano delle aree pedonali di Messina utilizzando vecchi mobili da aggiustare, o che – per esempio – semplicemente non stanno bene con la cucina nuova. Con un po’ di creatività uno spazio come l’aria pedonale di via I Settembre, o le piazze vuote e grigie della città, potrebbero riacquistare colore e diventare luoghi caratteristici e attrattivi anche per i turisti e croceristi che – quando non ci sono pandemie in corso – si trovano a sbarcare a far tappa nella città dello Stretto.
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