installazione in via garibaldi dell'opera di street art di mister ICS per Messina

Nuova opera di Street Art a Messina: è “Onda Anomala”, prima installazione di Mister ICS

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Probabilmente in tanti stamattina a Messina, camminando lungo la via Garibaldi, avranno notato qualcosa di strano: si tratta di “Onda anomala”, la prima opera dello street artist Mister ICS, un’installazione pensata per scuotere la città dello Stretto dal suo torpore, risvegliarla e spingerla ad agire per costruire un futuro migliore.

«L’artista – si legge in una nota di presentazione dell’opera – con questa sua installazione, tra pop art e astrattismo, immagina un’Onda Anomale, un fenomeno al quale è impossibile sottrarsi, che accade all’improvviso e coinvolge tutti e tutto, modificando tutto ciò che colpisce. Un’onda che possa risvegliare la città e i cittadini dal loro oblio, che scuota le loro menti, che li stimoli a reagire, a migliorare il loro futuro, a costruire il loro ponte verso il mondo».

L’opera, però, ha anche un secondo obiettivo, quello di donare bellezza e colore alla città: «Questa installazione – si legge nella nota di presentazione dell’opera – vuole anche essere un esempio di rigenerazione urbana, donando un momento di colore, di bellezza, a questa martoriata ma sempre splendida città, un’onda di energia inarrestabile».

Ma perché Mister ICS ha scelto proprio Messina per realizzare e installare la sua prima opera? «Perché Messina è una città controversa, dove da sempre si discute di unire l’Isola con il resto del continente europeo, con un Ponte. Come se per unire qualcosa ci volesse qualcosa di strutturale, come se non bastasse la continuità della natura. Messina da sempre è stata una città di passaggio per milioni di persone che, attraversando lo Stretto, uno dei posti più incantevoli al mondo, proseguono il loro cammino verso altre destinazioni, senza degnare la città di un solo sguardo, di un solo istante, se non quel momento unico e speciale dell’approdo o dell’abbandono.

Ma il fenomeno più strano di Messina – prosegue – è la mentalità dei suoi abitanti, a tratti apatici, uterini, litigiosi, ma che in realtà nascondono una forma di riscatto che non riescono a far emergere, come se avessero paura di mostrarsi per ciò che sono, come se vivessero accompagnati da una latente paura di qualcosa, o che qualcosa possa accadere».

«Una città – conclude – che ha bisogno di slancio, di novità, di energia positiva, di immaginazione, di rigenerarsi, anche attraverso la bellezza e l’arte».

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