Flc Cgil, Uil Scuola e Uil Rua, lunedì 11 novembre, hanno presentato le attività di mobilitazione unitaria contro le iniziative del governo sui temi della conoscenza in adesione allo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil Sicilia sui temi proposti dal documento nazionale di Cgil, Cisl e Uil. È stata lanciata anche l’iniziativa “Messina: il V-day della conoscenza!”. “V”, sta per “volantino” che, la mattina del 13 novembre, sarà distribuito nelle scuole di ogni ordine e grado, all’Università e al Policlinico, al Cnr, al Conservatorio e agli enti di formazione professionale.
I Segretari Pistorino, Lama e Filiciotto, rispettivamente di Flc Cgil, Uil Scuola e Uil Rua, comunicano l’adesione allo sciopero di quattro ore (1 ora nella scuola) per protestare contro la legge di Stabilità che «ancora una volta — dicono — non determina alcun cambiamento significativo rispetto alla recessione e alla continua perdita dei posti di lavoro e, in merito ai comparti pubblici della conoscenza, ripropone una doppia penalizzazione con il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità. Occorre un reale cambiamento di rotta».
«I settori della conoscenza sono centrali — evidenziano — ai fini di uno sviluppo equilibrato che possa dare nuovo impulso all’economia del paese e al rafforzamento della coesione sociale. Per tali ragioni, tra l’altro, si chiede: un piano pluriennale di investimenti per la Scuola, l’Università e la Ricerca pubbliche; il rinnovo del contratto nazionale; il pagamento degli scatti di anzianità, a partire dall’annualità 2012; l’introduzione dell’organico funzionale; la stabilizzazione del personale su tutti i posti disponibili e vacanti per docenti ed Ata; garanzia del sostegno agli alunni disabili».
Pertanto, Pistorino, Lama e Filiciotto, oltre l’adesione allo sciopero di quattro ore, saranno presenti anche alla manifestazione cittadina, proclamata dalla Cgil e dalla Uil, il 15 novembre prossimo con presidio alla Prefettura dalle 9.00 alle 12.00.
Graziamaria Pistorino, Segretaria generale Flc Cgil, dichiara: «La Scuola, l’Università, la Ricerca, l’Afam sono i settori, fra quelli pubblici, che più di tutti hanno dovuto subire il massacro. La legge di stabilità presentata dal Governo, ancora una volta ribadisce la volontà di affossare i settori pubblici e ancora una volta i lavoratori pagheranno in prima persona gli sprechi passati e presenti, i privilegi degli intoccabili, l’incapacità di una vera azione economica di crescita».
Calogero Lama, Segretario generale Uil Scuola Messina, esprime preoccupazione nel rilevare che le organizzazioni sindacali confederali non riescono a trovare una sintesi per registrare iniziative unitarie e invita tutti i lavoratori perché aderiscano allo sciopero del 15 novembre.
Franco Filiciotto, Presidente del Comitato Direttivo Uil Rua Messina, aggiunge: «Dobbiamo evitare che l’amministrazione pubblica sia considerata la palla al piede dell’economia italiana. In realtà, esistono sacche di sprechi e costi inutili che dovrebbero essere tagliati prima di sottrarre ai cittadini e agli onesti lavoratori del nostro paese le risorse necessarie ad un servizio pubblico efficiente e di qualità. Queste misure possono essere concretamente finanziate attraverso l’obbligatorietà dei costi standard per le amministrazioni centrali e locali e il superamento della frammentazione delle attuali 30.000 centrali appaltanti; la riduzione drastica del numero delle società pubbliche e degli enti inutili e la riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione, definendo più vaste dimensioni ottimali per la gestione dei servizi a livello locale; la riduzione del numero di componenti degli organi elettivi ed esecutivi a tutti i livelli di governo riducendo gli incarichi di nomina politica, fino al blocco delle consulenze a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica. Troppo spesso tutto ciò è stato dichiarato senza essere realizzato. Auspichiamo che questa sia la volta buona».
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