Prima uscita ufficiale del nuovo Pd messinese, che cerca di ricompattarsi dopo la fuga in Forza Italia della maggioranza dei suoi esponenti in Aula. Questa mattina, Felice Calabro è stato protagonista di una conferenza stampa organizzata insieme ai consiglieri Claudio Cardile e Pietro Iannello. Oggetto della discussione, la riqualificazione dell’antico borgo del Tirone, argomento su cui il candidato Sindaco alla recenti amministrative è tornato ad accendere i riflettori in vista dell’imminente scadenza della convenzione tra Comune e Stu – Tirone.
Il prossimo 31 dicembre, infatti, l’accordo tra Palazzo Zanca e la Tirone S.p.a. scadrà e il Comune potrebbe essere costretto a sciogliere la società incorrendo in un contenzioso con i privati che lo stesso Calabrò stima in circa 20 milioni di euro. “E’ il momento di abbandonare le sterili polemiche legate ai cambi di casacca – spiega l’esponente Pd – bisogna dare un segnale forte alla città iniziando a mettere da parte le divisioni e operare per lo sviluppo di Messina. In tal senso, il Tirone rappresenta un volano per il rilancio di un territorio impoverito come il nostro. E’ un progetto fondamentale che qualcuno ha visto come mera speculazione edilizia, ma che invece permetterebbe la riqualificazione di un’area che oggi appare in forte degrado. Il Comune deve riattivarsi e prorogare la scadenza della convenzione, bisogna recuperare credibilità davanti agli investitori pubblici e privati”.
Il Pd punta però il dito contro il modus operandi dell’amministrazione definito “altalenante e confuso”, nonostante le linee guida indicate dal Consiglio comunale già nel maggio 2014 con la delibera per la definizione del piano industriale per un progetto che prevede un investimento complessivo di circa 100 milioni di euro mentre – a detta di Claudio Cardile – Messina ha già perso finanziamenti pubblici importanti come il contratto di quartiere o i fondi per i parcheggi della legge Tognoli.
Mentre il Partito Democratico fa pressing, l’amministrazione comunale lavora a fari spenti per la definitiva stesura del piano industriale, escludendo possibili danni economici qualora la Stu – Tirone dovesse essere sciolta. “Stiamo valutando l’attuale convenzione – spiega l’assessore all’Urbanistica De Cola – finora abbiamo sempre seguito un’unica strada che porta alla riqualificazione del Tirone con interventi mirati e in linea con l’armonia del territorio circostante. Nell’ultimo Cda, tenutosi lunedì, la società presieduta dal presidente Parrinello ha discusso il business plan presentato dall’amministrazione. Un piano perfettamente in linea con quello già realizzato dalla Stu – Tirone. Finora sono stati svolti tutti i passaggi e il Comune non rischia nulla sul piano economico”.
Lo scorso 29 luglio, l’assessorato all’Urbanistica ha infatti espresso il proprio parere sulle opere previste dalla Stu. Palazzo Zanca ha condiviso parte del progetto, impegnandosi a recuperare i fondi persi chiedendo un intervento alla Regione.
Andrea Castorina
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