Piano difesa litorale, Capitale Messina: “A rischio 12 milioni”

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Nel momento nel quale, finalmente, si sono accesi i riflettori su quella che è la nostra risorsa più preziosa e cioè il nostro mare, CapitaleMessina ha ritenuto utile analizzare il “Piano di difesa del litorale tirrenico” presentato dal Comune di Messina una quindicina di giorni fa, ed esporre il proprio punto di vista in senso propositivo. “Abbiamo studiato con grande attenzione il progetto e lo abbiamo trovato debole nell’impianto generale e inefficace dal punto di vista tecnico : così si rischia di “buttare a mare” 12 milioni di euro – sintetizza l’esponente del movimento politico l’ingegnere Pasquale De Domenico, che tra l’altro, è stato il redattore dello Studio di fattibilità del “Piano Particolareggiato Esecutivo – Fascia Costiera Tirrenica –

“I quattro progetti presentati dall’Amministrazione comunale per la difesa dall’erosione costiera delle aree di Marmora, Puccino, Acqualadrone e Casabianca, – secondo De Domenico – sono concentrati in una fascia troppo limitata, ed il rischio concreto è che se attuati possano innescare il meccanismo perverso della “coperta corta”, e cioè che i benefici ottenuti in un’area finiscano con il divenire un danno per un’altra”.

“Temiamo, soprattutto che l’assenza di una pianificazione organica della intera fascia costiera Mortelle – Tono possa determinare una grave ed incontrollabile erosione di quel sistema ambientale costiero” – si legge nel documento, frutto del lavoro del gruppo di professionisti (ingegneri, architetti, geologi) del Tavolo tematico “Territorio” di  CapitaleMessina, impegnati nel valutare il Piano. A nostro avviso – continua la nota – occorre implementare il sistema di monitoraggio dell’esistente, verificare il rapporto tra causa ed effetto negli interventi già realizzati, al fine di valutare l’attuale erosione del sistema costiero e rimuovere le cause di irrigidimento complessivo per ottenere la mitigazione del processo erosivo di tutta la “linea di riva. Inoltre” – afferma l’esponente di CapitaleMessina ” gli interventi proposti sono fondati su calcoli e premesse sbagliate e finiranno con il rendere inefficaci le opere progettate perché:

La quantità di sabbia da utilizzare come barriera per ottenere la attenuazione  dell’erosione costiera, è stata calcolata male (7\9 volte inferiore al fabbisogno reale).

-Le barriere sommerse saranno realizzate utilizzando pochi massi rispetto al necessario e, come è successo a San Saba o a Letojanni, saranno distrutti dalla potenza del nostro mare.

-L’idea di salvaguardare  alcune abitazioni private, realizzando dei “pennelli” artificiali posizionati ortogonalmente alla costa, finirà con lo spostare il processo di erosione in aree limitrofe, creando un danno alle zone che attualmente sono in buono stato di equilibrio”.

“Neanche la procedura di “appalto integrato” prevista, potrà facilmente correggere gli errori commessi, in quanto la progettazione esecutiva di questi quattro differenti interventi  non consentirà ad altri progettisti di occuparsi della salvaguardia dell’intero sistema costiero Mortelle – Tono, poiché” – è l’opinione dell’esperto di CapitaleMessina – “mancando una visione strategica complessiva, finirà con l’accentuare i problemi ambientali  sottolineati”.

“Vogliamo sperare  – conclude De Domenico – che non sia l’ennesima occasione persa, per l’Amministrazione comunale, di rimediare ai danni ambientali che rischiano di causare la distruzione di un’area tra le più pregiate della nostra bella città, evitando nel contempo lo spreco del denaro della collettività”.

 

 

 

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