Nella sala Ovale del Comune ‘lezione’ di come far ‘quadrare’ la città

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Promettono una opposizione dura all’amministrazione cittadina, Federazione Nuova Destra, Fratelli D’Italia, Italia Unica, L’Altra Messina, Libera Messina, Rete Civica per le infrastrutture al Sud, La Voce del Popolo per un Risveglio Italiano, Labdem, Reset, Popolari dell’Italia, Servizio Pubblico Peloro. Si sono riuniti tutti oggi nella sala per un’analisi secca, severa, della gestione della cosa pubblica sin qui messa in atto da un’amministrazione che definiscono fallimentare.

Hanno fatto il punto sulla situazione politica messinese. Franco Tiano, portavoce di Federazione Nuova Destra, ha detto: “La crisi era dovuta, anzi è poca cosa rispetto al dissesto finanziario che doveva essere dichiarato per tutelare le piccole realtà economiche della zona, invece di far contente 4 o 5 famiglie potenti che gestiscono gli affari locali.
Inammissibile – ha continuato – che il benessere economico della città sia messo in pericolo da quattro affaristi, bisogna invece promuovere il progresso grazie alle nuove opere, evitando il lassismo amministrativo”.

Per questo le associazioni si dicono pronte a fare opposizione su tutto quello che non quadra in questa gestione; determinate a tutelare il cittadino comune che non si vede rappresentato da queste forze politiche. Tanto più che siamo arrivati al rimpasto.
“Il consenso cittadino ottenuto dai movimenti oggi presenti- hanno sottolineato – non è dato dalla gestione della cosa pubblica – tengono a precisare- ma da buone ragioni etiche e morali.
Ed ancora, Tiano: “I conti del Comune sono compromessi e nessun professionista, più o meno capace, da qualunque luogo provenga, può metterli a posto. A Messina non occorre la Leopolda, abbiamo già la nostra stazione dismessa, quella di Camaro, abbandonata da tutti. Non sarà possibile andare subito ad elezioni, ma la città non deve farsi strumentalizzare da chi dice che le associazioni hanno fallito. Le associazioni, anzi, possono rappresentare il punto d’incontro di un’azione comune: ognuno si rimbocchi le maniche per la rinascita di Messina. Ha fallito chi governa, una piccola realtà che ha illuso tutti con un programma che doveva essere rivoluzionario. Dovevamo andare subito al dissesto, così si salvavano le piccole aziende che hanno crediti con il Comune da anni. Così come andrebbe privatizzata la gestione dei rifiuti”.

Luigi Beninati, per Labdem: ” Gli errori del passato oggi vanno rimossi affrontando i problemi, iniziando a fare chiarezza. Non c’è più tempo.
Ci sono 20mila partite debitorie che vanno onorate e non risultano nei conti del Comune. I cittadini si costituiscano parti civili per i danni subiti”.

Ferdinando Rizzo, di Rete Civica per le infrastrutture del mezzogiorno: “Negli ultimi dieci anni sono scappati diecimila giovani da Messina. Una città che manda via i suoi figli non ha più alcuna speranza.
Sicilia e Calabria sono sempre più emarginate”.

Per L’Altra Messina,  Elvira Bordonaro ha sottolineato il valore dell’incontro che “pur come conferenza stampa, ha comunque messo attorno ad un tavolo le maggiori associazioni cittadine con un messaggio chiaro : ci sono cittadini che hanno a cuore le sorti della città’ e non accetteranno decisioni che servono solo ad annientare la città’ obbedendo a logiche politiche che ormai Messina rifiuta . Messina non ne può’ più’.

Infine, tutti: “Il privato cittadino è stufo delle convenienze di parte e dei gruppi di potere, riportiamo alla quotidianità la nostra amministrazione”.

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