Niente Bilancio e Piano di riequilibrio. Gioveni: “Vogliamo sapere di che morte moriremo”

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Al cronico ritardo che sta caratterizzando l’approvazione del Previsionale 2015 si aggiunge la strana vicenda del Piano di Riequilibrio, atto finanziario sul quale l’amministrazione comunale punta tantissimo per evitare il default, ma che si trova ancora fermo in standby nelle stanze del Ministero. Del Piano non si è saputo più nulla e il consigliere comunale Libero Gioveni cerca di capire cosa si nasconda dietro a questo silenzio da parte di Roma.

“Non so più se pensare al fatto che i motivi per gli spaventosi ritardi sull’esito del piano di riequilibrio siano più di natura tecnico-giuridica oppure politica” Esordisce così l’esponente Udc in una nota stampa inviata questa mattina. La città ha tutto il diritto di sapere “di che morte morirà” – esorta Gioveni –
e il neo assessore al Bilancio Eller (tesserato PD) ha l’obbligo di chiedere spiegazioni immediate ad un Governo a lui politicamente vicino. L’unica spiegazione tecnica – insiste il consigliere – non può che essere quella che vado sostenendo da tempo: il riferimento alla mancata approvazione del Bilancio di Previsione 2015″.

“Infatti – prosegue l’esponente Udc – le Linee Guida per l’esame del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e per la valutazione della sua congruenza (art. 243-quater, TUEL commi 1-3) stabiliscono che presupposto necessario per accedere alla procedura di riequilibrio è la regolare approvazione del Bilancio di Previsione e dell’ultimo Rendiconto nei termini di legge”, termini che evidentemente, appunto, non sono stati rispettati Non si può escludere quindi che i motivi siano addebitabili a questi importanti riferimenti normativi – rimarca ancora Gioveni – ma poiché sulle questioni impor
tanti ritengo di non scoprire l’acqua calda asserendo che la politica spesso si rilevi determinante, non posso non reiterare quanto già richiesto al neo assessore toscano in sede di Commissione Bilancio: avii subito un’interlocuzione diretta con il Ministero, se non addirittura con il suo leader politico e capo del Governo Matteo Renzi”.

La mia – insiste il consigliere comunale – non vuole essere affatto una provocazione politica, ma un invito formale fatto a un assessore che prima di chiedere un atto di responsabilità al Consiglio Comunale (che non le ha certamente sui ritardi e sulle “barzellette” del Previsionale 2015 che stanno facendo ridere l’Italia intera), pensi prima a far ridare credibilità alla nostra città prendendo l’areo per Roma e reclamando quell’attenzione istituzionale che finora nei nostri confronti è mancata. Se sarà così – conclude  – anche il sindaco “apolitico” (almeno sulla carta) Accorinti si dovrà ricredere del fatto che per governare c’è bisogno di quella politica che lui ha sempre condannato”.

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