Il Direttivo provinciale della Fiom-Cgil, il primo dopo l’ultima fase congressuale, ha rilanciato i temi dell’occupazione e dello sviluppo del territorio mettendo al centro dei lavori lo stato e le prospettive del comparto, le vertenze che riguardano le realtà della cantieristica e del polo industriale tirrenico, piccole e medie aziende del settore in grave difficoltà.
Il settore dell’industria è tra i più colpiti dalla crisi economica: tante le aziende che chiudono e l’ultimo report della Cgil di Messina sullo stato dell’occupazione nel territorio ha messo in evidenza i numeri dell’emergenza occupazionale e sociale. La categoria dei metalmeccanici per prima ha cominciato a pagare le conseguenze della crisi in termini di massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, mobilità).
Nella riunione del direttivo aperta dalla relazione del neo segretario della Fiom di Messina, Salvatore Chiofalo, si è parlato di una nuova mobilitazione per il lavoro, per le opportunità di sviluppo, contro la precarizzazione e il lavoro irregolare.
«La vertenza industria — ha detto il neo segretario generale della Fiom di Messina, Salvatore Chiofalo — ci vedrà mobilitati e impegnati nella tutela dei lavoratori in un momento in cui le aziende affrontano la crisi comprimendo i salari e i diritti con la precarizzazione del lavoro, in azioni di inclusione contrattuale contro la frammentazione del lavoro, sia perché non venga compromesso quel tessuto produttivo presente nel territorio, sia in un nuovo modello di sviluppo industriale».
«Pensiamo — ha sottolineato — che un nuovo modello di sviluppo possa essere ispirato all’ammodernamento e all’innovazione e che troverebbe copertura finanziaria con le risorse comunitarie di Agenda 2014-2020».
Un piano per l’industria, una politica di sviluppo condivisa da tutto il sindacato, dalle organizzazioni datoriali che consenta di rilanciare le attività produttive e di creare nuova occupazione e che passi anche dalle infrastrutture per incidere sulla competitività e la produttività delle aziende, la Fiom di Messina rilancia questa rivendicazione ai Governi locali, regionale e nazionale.
La Fiom anche a Messina accentuerà la mobilitazione sindacale per la eliminazione della Legge “Fornero”, per restituire il diritto di andare in pensione dopo tanti anni di duro lavoro e per la riduzione dell’orario di lavoro con la tutela dei salari attraverso la riduzione del carico fiscale: solo così sarà possibile dare risposte per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Il Direttivo Fiom, a cui ha preso parte il neo segretario regionale Roberto Mastrosimone, ha registrato gli interventi dei lavoratori delle realtà messinesi (Raffineria, Duferdofin e dell’indotto). Si è sviluppato un ampio dibattito anche alla presenza dei componenti Rsu che sono stati invitati a partecipare alla riunione. La Fiom nel prossimo mese sarà impegnata in una fase di rinnovo e di costituzione delle Rsu in tutti i luoghi di lavoro. Il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano, intervenendo ai lavori del direttivo e soffermandosi sull’analisi che ha messo in evidenza il crollo dell’occupazione nel territorio di Messina, temuto e denunciato dal sindacato che aveva chiesto interventi correttivi, ha ripreso i temi nodali di nuove politiche economiche e di sviluppo.
Eletto alla presidenza del Comitato Direttivo Fiom di Messina, Maurizio Giannetto, vice presidente, Tindaro Giardin,a e componenti della segreteria Giovanni Costantino (Duferdofin), Enzo La Rosa (Polo di Milazzo). L’organismo dirigente sarà presto convocato per eleggere l’esecutivo provinciale.
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