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Risonanza magnetica a Barcellona. Fp Cgil: «Mancano tecnici specializzati per l’utilizzo»

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risonanza magneticaÈ ancora acceso il dibattito sul trasferimento della risonanza magnetica dall’ex Ospedale Margherita al Cutroni Zodda di Barcellona. La segretaria della Fp Cgil, Clara Crocé, e i responsabili della sanità del sindacato, Carmelo Pagana, Antonio Trino e Attilio Andriolo, Fp Cgil Medici intervengono in merito alla questione.

Per il sindacato, tale decisione è «assolutamente inutile», tra le varie motivazioni, quella che sembrerebbe avere un peso maggiore, sarebbe — stando a quanto dichiarato dalla Fp Cgil — la mancanza di tecnici specializzati in grado di ottimizzarne l’utilizzo.

«Innanzitutto — evidenzia la sindacalista Clara Crocé – perché se la prima esigenza, come sostenuto anche dal commissario dell’Asp, Manlio Magistri, è quella di dover garantire un miglior servizio ai centri della zona nebroidea, il macchinario doveva essere collocato a Patti e non certo a Barcellona. Ciò anche per via della presenza della medesima strumentazione nell’ospedale di Milazzo».

E non finisce qui, perché la Crocé evidenzia, a questo punto, anche la necessità di formare personale specializzato in grado di utilizzare tale strumentazione. «L’Italia – afferma – è tra i Paese europei che, dopo la Grecia, detiene il maggior numero di Rmn, che purtroppo, però, non vengono adeguatamente sfruttate, proprio a causa della mancanza di tecnici competenti». Per la sindacalista è questo il vero problema, non adeguatamente affrontato durante l’incontro a Palazzo Zanca con il Sindaco Renato Accorinti e l’Assessore ai servizi sociali, Nino Mantineo.

«Queste macchine da sole non lavorano, indipendentemente da dove sono ubicate — insiste la rappresentante sindacale. Servono invece le “giuste” maestranze. Ed è proprio questa la strada da percorrere per venire a capo di questa problematica: l’ottimizzazione nell’uso di queste macchine, in termini sia qualitativi che quantitativi, si può ottenere solo attraverso un’attenta analisi di più fattori. Innanzitutto – aggiunge —, c’è da dire che tale metodica manca di appropriatezza diagnostico-prescrittiva perché utilizzata impropriamente senza il prezioso filtro dello specialista (il radiologo) per cui ci si ritrova ad effettuare esami talvolta inutili o perlomeno non dirimenti ai fini diagnostici che comunque intasano le lunghissime file di attesa. Sull’allocazione poi delle macchine — spiega ancora la segretaria della Fp Cgil — appare evidente che non esiste una reale progettualità che mira a dotare le strutture delle giuste attrezzature in funzione dei locali, delle professionalità esistenti, della “domanda”, di un reale atto di indirizzo manageriale. Praticamente vige la regola: “intanto si compra poi si vede!”».

Il sindacato interviene anche sulla questiona della “Stroke Unit” presente a Barcellona. Le Stroke Unit, sono delle unità specializzate nella diagnosi e nella terapia tempestiva dei casi di ictus, che possano assicurare una riduzione sensibile della mortalità a seguito di un evento ischemico, attraverso la cosiddetta trombolisi (terapia iniettava di farmaci capaci di sciogliere coaguli di sangue all’interno dei vasi). A Barcellona è attiva quella di 1° livello, fornita di una Tac. Con questa “dotazione” si è in grado di stabilire se un paziente colpito da ictus ischemico è suscettibile di trattamento trombolitico, che deve essere comunque effettuato entro 3/4 ore dall’evento. «In buona sostanza — ribadisce al Crocè — per questa diagnosi è sufficiente una Tac, per cui non c’è correlazione fra Stroke Unit e Rmn».

L’indagine conoscitiva che la Fp Cgil ha condotto — secondo lo stesso sindacato — ha messo in evidenza:

«La Rmn oggetto della contesa non ha ragion d’essere a Barcellona sia per la presenza a Milazzo di altra apparecchiatura analoga, sia per l’attuale mancanza di professionalità, sia per la tipologia di domanda che porterebbe tale apparecchiatura ad una offerta mortificante per le sue potenzialità ma, comunque, assolutamente sottoutilizzata;

la cronica carenza di personale specialista (Radiologi e Tecnici in primis) non consente in atto un utilizzo intensivo delle apparecchiature presenti, rappresentando un costo ben più elevato del ricavo, proprio per il mancato ammortamento delle attrezzature e non permettendo un adeguato abbattimento delle liste di attesa;

la Rmn lasciata al Margherita sarebbe sicuramente in grado di rafforzare un polo di Diagnostica per Immagini già parzialmente presente in Via del Vespro ed avrebbe un utilizzo qualitativo e quantitativo sicuramente più congruo con qualche “innesto” di professionalità che andrebbe ad affiancare quelle già esistenti;

se tale apparecchiatura resta dove attualmente è ubicata (ex Margherita) si evita di sperperare ulteriore denaro pubblico;

si darebbe finalmente corso alla realizzazione finora fittizia (tranne che nei costi) di un Pta che sicuramente darebbe respiro alla nostra situazione sanitaria ospedaliera, oggetto di ingenti tagli di posti letto, facendo da filtro fra l’ospedale, appunto ed il territorio».

Alla luce di ciò, il sindacato invita il Sindaco Accorinti e l’assessore Mantineo a considerare tutte le iniziative possibili volte all’annullamento della delibera «con la quale si prevede — conclude — lo spostamento della suddetta apparecchiatura, che se avvenisse potrebbe sicuramente rappresentare un caso di malasanità gestionale». 

 

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