Nel corso della conferenza di questa mattina la segreteria della Funzione pubblica della Cgil, Clara Crocè e i colleghi della federazione hanno effettuato una panoramica sulle battaglie condotte nell’anno che volge al termine e ha presentato alcuni dei principali obiettivi che il sindacato si prefigge di raggiungere nel 2014. Aumenti salariali, Igiene ambientale , sanità e sul precariato la FP CGIL chiede l’apertura di un tavolo di confronto
«Nell’anno che ci lasciamo alle spalle, come FP CGIL siamo riusciti a portare avanti importanti battaglie: in alcuni casi sono stati registrati importanti passi avanti, in altri ci sarà ancora molto da lavorare, ma non è certo questo che ci spaventa. Grazie al supporto, al sostegno e alla fiducia che i lavoratori ci mostrano ogni giorno, saremo pronti come sempre a lottare al loro fianco». Queste le dichiarazioni delle segretaria della Funzione pubblica di Messina, Clara Crocè, che hanno fatto da premessa alla presentazione del report-bilancio riguardante l’attività svolta in questo anno dal sindacato. Il cui impegno ha interessato e interesserà diversi settori del mondo del lavoro di Messina e provincia, con una particolare attenzione al controllo del fenomeno del precariato negli enti locali.
DIPENDENTI PUBBLICI: EMERGENZA SALARIALE
Quando parliamo di lavoratori pubblici parliamo di più di tre milioni di persone il cui salario medio si attesta intorno ai 1200/1300 euro al mese. Parliamo degli infermieri , dei vigili del fuoco, dipendenti comunali, vigili urbani, maestre d’asilo, dei lavoratori ministeriali delle agenzie fiscali dei poliziotti. Parliamo di persone che erogano servizi pubblici , sono persone che lavorano per altre persone. Parliamo di persone che vivono di salario e non di rendite finanziarie. Parliamo di nuclei familiari che al 31 dicembre 2013, le loro retribuzioni , avranno lo stesso valore del 2002. Stiamo parlando di donne e uomini, di padri e madri, di nuclei familiari che in solo quattro anni , hanno perso quasi quattromila euro di reddito secco , duecento euro in meno sull’ultimo stipendio mensile. 4000 euro in meno, si traducono in rinunce, e impoverimento progressivo. Ormai i lavoratori che hanno tagliato in primis la spesa alimentare, considerano superflue anche le cure sanitarie e dentarie.
Nell’anno che verrà, la FP CGIL riserverà massima attenzione alla tematiche del pubblico impiego. Il pubblico, infatti, complici le riforme attuate dai governi che negli anni si sono succeduti, ha subito delle profonde ferite in termini di riduzioni salariali a causa dei mancati rinnovi contrattuali.
Negli ultimi sei anni, come confermano i dati sull’ultimo report della FP CGIL, si sono sommati tagli pari 150 miliardi di euro. Sul fronte del personale, invece, a causa del blocco del turn over, le autonomie locali hanno subito una pesante riduzione: dal 2011 al 201il personale in forza ai comuni è diminuito del 10.6%, quello delle regioni del 8.6%.
Nel panorama degli Uffici ministeriali, la priorità interesserà il pianeta Giustizia. Per la FPCGIL è necessario aprire un tavolo di confronto per la realizzazione del secondo Palazzo di Giustizia. L’ipotesi della Casa dello Studente è da scartare ma vogliamo vederci chiaro anche fattibilità nei locali dell’ex ospedale Margherita. Sul fronte personale, il sindacato auspica lo sblocco del turn-over. Intenso lavoro verrà svolto anche per risolvere la vertenza relativa alla dirigenza del Tribunale di Barcellona P.G.
LOTTA AL PRECARIATO
«Una delle principali battaglia che intendiamo portare avanti – afferma la Crocé – riguarda la lotta al sistema del precariato che “svilisce” e umilia il lavoro pubblico, costretti ad operare in una situazione di eterno limbo. Nella sola provincia di Messina, i precari negli Entii Locali sono 3185 unità, il personale di ruolo è ridotto a lumicino.
E’ necessario superare l’utilizzo improprio del precariato nei Comuni, per offrire maggiori certezze a migliaia di lavoratori che da anni prestano la propria attività senza alcune certezza». Sul fronte della lotta la precariato, non solo al Comune di Messina ma in tutti gli enti locali, la FP CGIL ha chiesto l’apertura di un tavolo di confronto sia alla luce della nuova circolare del Ministro D’Alia, sia in considerazione dei provvedimenti adottati nell’ultimo mese dall’Ars. Tali atti, pur avendo contribuito a fare chiarezza sulla complessa situazione legislativa della stabilizzazione non hanno risolto del tutto le molteplici questioni da affrontare, soprattutto con riferimento agli enti locali prossimi al dissesto che non potendo sopportare alcune onere per la copertura finanziaria, stanno procedendo a tagliare le risorse a loro carico con riduzione dell’orario di lavoro dei precari. Casi già verificatisi a Scaletta Zanclea, Santa domenica Vittoria e Tortorici. «Il Comune di Messina – evidenzia la Crocè – potrebbe assumere un ruolo propositivo in merito a una vertenza che si trascina da oltre 25 anni ed ha l’obbligo di chiudere la vergognosa stagione del precariato».
COMUNE MESSINA
In riva allo Stretto, oltre alla lotta al precariato, uno dei principali impegni nell’agenda 2014 targata FP CGIL, riguarda certamente la riorganizzazione della macchina amministrativa comunale. La nuova struttura organizzativa , targata Accorinti, diverrà operativa dal 1 gennaio 2014 il tempo necessario per mettere in atto tutti i procedimenti tecnico-amministrativi necessari per garantire la funzionalità delle nuove articolazioni individuate, (assegnazione del personale, adeguamento dei supporti informatici relativi al protocollo e pubblicazioni atti, aggiornamento dei flussi informativi interni ed esterni, ecc). Con la riduzione dei dipartimenti l’Amministrazione comunale ha ipotizzato un risparmio di oltre 220 mila euro. Tale risparmio potrà realizzarsi se c’è una reale diminuzione degli interim , oggi affidati ai dirigenti. Se la matematica non è una opinione almeno tre dei Dipartimenti dovranno essere affidati ai 19 dirigenti in atto in servizio. Per la FPCGIL è necessario snellire la macchina amministrativa affidando compiti di responsabilità alle strutture intermedie (Posizioni organizzative e alte professionalità). Non possiamo continuare con Dirigenti sempre più impegnati e non gratificare la reale forza lavoro, senza la quale i Dirigenti non potrebbero raggiungere gli obiettivi. Fondamentale sarà anche l’opera di motivazione dei dipendenti comunali, al fine di eliminare l’odiosa discriminazione operata negli anni nei confronti di molti lavoratori comunali. Necessario, infine, mettere ordine ai conti e alle regole.
Per il sindacato il 2014 dovrà essere l’anno in cui, una volta e per tutte, si metterà al fine al criterio “due pesi e due misure”, che fino ad oggi ha fatto sì che gli unici a pagare la crisi siano stati i dipendenti e non anche i dirigenti.
PROVINCIA REGIONALE
Tante le incognite che pendono sulla futura soppressione delle Provincie e la costituzione di Consorzi e Città metropolitane (Messina, Catania e Palermo). Due giorni fa, come si sa, l’Ars ha approvato un emendamento che sopprime la norma che consentiva la proroga dei commissari delle Province per altri due mesi, fino al 28 febbraio 2014. Di fatto, i termini previsti dalla legge 7 per attuare la riforma che prevede l’istituzione dei nuovi entri, scade domani ed ecco quindi perché i commissari sono prorogabili, a questo punto, soltanto per via amministrativa per 45 giorni. Il segnale politico è chiarissimo: o entro i prossimi 45 giorni si fa la riforma o le Province rimarranno in vita e si tornerà a votare. Come sindacato, senza entrare nel merito del dato politico, non ci rimane che esprimere forte preoccupazione per quelle che potranno essere, già a partire dai primi mesi del 2014, le conseguenze negative di tale pasticcio normativo nella gestione dei servizi sul territorio. A Messina e provincia uno dei casi più emblematici è certamente rappresentato dal “caso” del servizio di trasporto e assistenza igienico-sanitarie dei disabili nelle scuole superiori, interrotto più e volte e riavviato solo grazie alla battaglia condotta dalla FP CGIL e dal “Comitato genitori”
SERVIZI SOCIALI
Come avviene ormai da diversi anni, anche nel 2013 le battaglie condotte dalla FP CGIL nel settore dei servizi sociali hanno rappresentato il “fiore all’occhiello” del sindacato. Sulla riorganizzazione del terzo settore che dovrà avvenire nel 2014, la Funzione pubblica della Cgil non farà sconti a nessuno perché in gioco «non ci sono solo gli interessi dei lavoratori ma anche quelli degli utenti, che a furia di tagli nei costi del personale stanno subendo le principali conseguenze negative in termini di assistenza».
Pubblicazione bandi. Nei prossimi mesi l’Amministrazione Accorinti dovrà procedere alla pubblicazione dei bandi, la cui durata, diversamente da quanto accaduto finora, non dovrà essere inferiore ai 12 mesi. La FP CGIL, come affermato già in diverse occasioni, chiede che i nuovi affidamenti tengano conto delle nuove e crescenti esigenze dell’utenze: «I nuovi bandi dovranno essere predisposti – spiega la Crocé – alla luce di quelle che sono le nuove esigenze dell’utenza. Il numero di coloro che hanno bisogno di assistenza, negli ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale, ed è quindi necessario che il Comune tenga conto delle richieste provenienti dal territorio».
Un milione di euro in meno destinati ai servizi sociali, peseranno in termini di mantenimento dei livelli occupazionali che dei servizi.
Casa serena. A partire dal 1.gennaio scadrà la Cassa integrazione in deroga mediante la quale fino ad oggi la cooperativa Azione sociale ha potuto garantire i livelli occupazionali e i salari dei dipendenti. La FP CGIL ritiene che la proposta avanzata dall’Amministrazione comunale, ovvero la proroga di tre mesi alla cooperativa con una riduzione dei contratti da full time e part time, sia l’unica che possa garantire, in vista del nuovo affidamento, il mantenimento dei posti di lavoro. Al di là dell’immediato futuro, la situazione dei Casa Serena va affrontata ad ampio raggio: «L’esubero di personale è un fatto noto ed esso verrà a concretizzarsi nel momento in cui, una volta finiti i lavori di ristrutturazione, l’edificio non potrà ospitare più di 78 anziani. E’ necessario – afferma la Crocè – avviare processi di riqualificazione dei lavoratori per destinarli ad altri servizi con le prossime gare d’appalto.
IGIENE AMBIENTALE
Le S.R.R. non decollano e con esse, di conseguenza, neanche i piani d’ambito e le ARO. Si continua ad operare in regime di ordinanze ex art 191, che hanno come tutte le cose hanno però aspetti positivi e quelli negativi. Positiva è la certezza della copertura di spesa dell’intero servizio quindi con essa la garanzia del puntuale pagamento delle spettanze ai lavoratori; l’aspetto negativo è invece che con questo genere d’intervento non si riesce a programmare nulla neanche nel breve periodo ma si gestisce solo l’emergenza.
Situazione Messina città. Nonostante il ricorso all’ordinanza sindacale ex art 191, Messina fa i conti periodicamente con l’emergenza rifiuti. Ciò è dovuto alla precaria situazione finanziaria in cui versa la partecipata MessinAmbiente. Situazione che ha prodotto solo debiti e non ha permesso la benché minima programmazione di quanto necessario per svolgere il servizio e gestire in modo organico. Le responsabilità vanno sicuramente ricercate nello scarso trasferimento delle risorse necessarie dalle Amministrazioni che si sono succedute. Per la FP CGIL adesso occorre pensare a come mettere in sicurezza la società di via Dogali, che per la città rappresenta comunque una grande risorsa: revocandone il regime di liquidazione e/o, in alternativa, pensando ad un nuovo soggetto, sempre pubblico, che vada a gestire tale delicato servizio per la comunità Messinese. «Il tempo trascorso dal 1° Ottobre ad oggi doveva servire per trovare soluzioni in questa direzione, ma il fatto che nulla sia stato fatto è un dato che ci preoccupa molto. A tale proposito è stato chiesto un tavolo tecnico all’amministrazione comunale e siamo in attesa di essere convocati». Positivo il giudizio del sindacato in merito al finanziamento degli impianti a Pace, dove verranno utilizzate tecnologie avanzate che consentiranno di evitare emergenze come quelle che si verificano quando non è più possibile effettuare l’accesso alla discarica. Ciò consentirà anche di risparmiare ingenti somme del servizio alleviando gli esborsi ai cittadini tutti.
Situazione provincia. Sotto controllo la situazione dell’ATO 4 nella la zona Jonica, condizione di sofferenza, invece, per ATO 1 ed ATO 2, i cui lavoratori vivono, in alcuni casi, attendono ben 22 mesi di stipendi arretrati. Persi anche un centinaio di posti di lavoro. «Come sindacato siamo in pressing sul governo regionale per cercare di tamponare tale situazione e ripristinare la normalità. Per l’ATO2 abbiamo già ottenuto, su nostra richiesta, la convocazione di un tavolo permanente di crisi, nei prossimi giorni faremo lo stesso per l’ATO1»
SANITA’
Sanità pubblica. Il comparto sanità della FPCGIL in questo 2013 si è distinto innanzitutto per le tantissime piccole battaglie fatte sui luoghi di lavoro per il rispetto dei diritti dei lavoratori, alcune vinte, altre in corso di definizione ed altre purtroppo perse per motivazioni varie. Battaglie che hanno comportato degli atti intimidatori nei confronti di una nostra RSU Riccardo Siragusano del P.O. di Milazzo e che hanno causato anche la sospensione di un nostro Dirigente Medico, Emilio Cortese.
Tante le battaglie condotte dalla FPCGIL in merito alla questione Punti Nascita (PN) che ha come palcoscenico il Papardo-Piemonte e che ancora non ha soluzione. Importanti risultati sono stati raggiunti in merito alla problematica del servizio di Anestesia e Rianimazione del P.O. Piemonte, fino a qualche settimana fa in forte sofferenza per l’esiguità di organico di medici Anestesisti.
ASP. Particolarmente complesso il “caso Margherita”. Purtroppo, come ben noto a tutti, la RMN è stata spostata dal Margherita a Barcellona, con notevole sperpero di denaro pubblico. Allo stato attuale, inoltre, il macchinario e sottoutilizzato sia per carenze d’organico specializzato sia per mancanza di effettiva richiesta.
Un accenno doveroso bisogna porlo sui disdicevoli tentativi di riorganizzazione posti in essere dal Management aziendale laddove si sono accorpate le SS.CC. di Ostetricia e Ginecologia di Barcellona e Milazzo, con la conseguente contrazione dei posti letto che arreca gravi disagi all’utenza. Stessa situazione potrebbe verificarsi a Taormina dove si paventa una drastica riduzione di posti letto senza. Lo stesso manager Magistri è stato denunciato alla Procura della Repubblica dalla FP CGIL per degli “incarichi sospetti” assegnati all’ospedale di Milazzo, difformemente da quanto previsto dalla Spending Review.
Un capitolo a parte merita la blasonata riorganizzazione della rete ospedaliera che, purtroppo, non possiamo leggere in chiave positiva, visto che finora è stata incentrata solo sotto un aspetto sterilmente rispondente a principi di natura economica, fatta di tagli di posti letto, di contrazioni di piante organiche e di contenimento della spesa. Il nostro impegno in tal senso sarà rivolto verso una rimodulazione funzionale dell’esistente, su risparmi legati ai tagli di sprechi a qualsivoglia titolo, su una programmazione basata su semplici regole di mercato dettate da domanda e offerta, ma soprattutto sulla definitiva istituzione di un “momento” di collegamento fra l’ospedale ed il territorio, vero anello debole, quest’ultimo, dell’intero sistema sanitario regionale, clamorosa incompiuta del precedente governo regionale ma anche dell’attuale, che sta manifestando assoluta inadeguatezza nelle scelte fin qui operate. Tutto ciò è stato da noi formalmente denunciato in un documento che mette in evidenza come la politica sanitaria regionale continua a perseguire finalità di carattere economico e finanziario, trascurando il primario obbiettivo di erogare un’assistenza sanitaria efficace e di qualità, nel rispetto dei LEA da assicurare ai cittadini siciliani e con il riconoscimento dell’importante lavoro degli operatori sanitari.
Altro punto, il cantiere della medicina di territorio: occorre ribaltare l’attuale paradigma assistenziale e porre al centro del sistema il cittadino, privilegiando la medicina d’iniziativa, la presa in carico delle persone e la continuità assistenziale. Per questo è indispensabile rafforzare i profili professionali di infermieri e operatori socio-sanitari ma anche un intervento sugli sviluppi di carriera per i professionisti non medici “oggi mortificati e sbilanciati sul fronte gestionale”.
E’ necessario intervenire sulla riorganizzazione e sull’organizzazione del lavoro, uscendo dalla fase dei tagli lineari. Condivisione degli obiettivi, integrazione delle competenze, team multi-professionali. Solo così si possono migliorare i percorsi di cura e assistenza, rendendoli meno costosi e valorizzare il grande patrimonio di professionalità al servizio del cittadino.
La FPCGIL è pronta ad affrontare le sfide del nuovo anno, consapevole delle difficoltà che si incontreranno, ma fiduciosa sulla buona riuscita del “progetto” nella sua interezza e comunque sempre con e per i lavoratori.
Sanità privata
E’ uno dei settori in cui nel corso del 2013 la FP CGIL, ha condotto le battaglie più impegnative. Molteplici i fronti di intervento, tanto in città quanto in provincia, dove l’attività degli Rsa , ha consentito di far emergere situazioni di disagio o cattiva organizzazione del lavoro, i cui effetti ricadono non solo sul personale in forza presso i diversi presidi ospedalieri, ma anche sull’utenza.
Vertenza Clinica Santa Rita. Subito dopo la fine delle feste natalizia, la FP CGIL porterà avanti la battaglia per i 53 lavoratori della Clinica Santa Rita, che a seguito del fallimento dell’Ati Hospital (di Grazia Romano e Giovanni Pizzo), che ne aveva acquisito le quote, sono ad quasi un anno senza stipendio. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, la Santa Rita potrebbe essere acquisita dalla Clinica Carmona. Fondamentale, però, affinché la trattativa vada in porto, è che l’Asp chiarisca chi, tra l Santa Rita e l’Ati Hospital, sia titolare dell’accreditamento regionale. L’odissea dei lavoratori è iniziata nel settembre 2011, quando l’allora commissario dell’Asp5, Francesco Poli, dispose la sospensione lavorativa per carenze igienico-sanitarie. I dipendenti sono quindi finiti in cassa integrazione, terminata nel dicembre 2012. Da allora in poi, però, il personale è stato privato di ogni forma di sostentamento. La FP CGIL ha chiesto ed ottenuto dall’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, il congelamento dell’aggregato di spesa della Clinica in attesa della ripresa dell’attività. nel caso in cui la situazione non si sblocchi, il sindacato è pronto a chiedere che l’aggregato di spesa venga suddiviso per l’attività delle diverse cliniche operanti sul territorio.
Vertenza TESEOS/SSR. Il caso TESEOS, che tiene banco ormai da diversi anni, nel 2013 è giunto ad una svolta. Lo scorso 26 novembre è stata espletata la gara per la vendita del 51% delle quote dell’Asp dalla società SSR, di cui facevano parte, oltre l’Asp, le cooperative TESEOS, Rigenera e Obiettivo Salute. Ad acquisire il consorzio Sisifo che inizierà ad operare dal prossimo 1.luglio. I principali nodi da affrontare nel 2014, riguardano dunque la prosecuzione del servizio di cui l’Asp deve farsi garante in attesa dell’avvio dell’attività da parte di Sisifo e il riassorbimento dei lavoratori delle tre cooperativa in SSR e il conseguente ottenimento, da parte di quest’ultima, dell’accreditamento regionale. Una volta che anche Sisifo entrerà a regime, il sindacato chiederà la convocazione di tavoli periodici per monitorare la situazione.
Vertenza Giardino sui laghi. Grazie ad un accordo sottoscritto qualche mese in prefettura tra la proprietà e il sindacato, i lavoratori percepiranno quanto dovuto degli stipendi arretrati, con scadenze improrogabili. Stessa puntualità anche nella corresponsione degli stipendi mensili. Il risultato è stato raggiunto anche attraverso l’impegno del prefetto Stefano Trotta. Piano di rientro che rischia di incrinarsi se l’ASP non dovesse rispettare i termini di pagamento delle fatture.
DISMED. Tutti i servizi riabilitativi in sofferenza per da parte dell’ASP
DIPENDENTI REGIONALI
La crisi colpisce , anche il comparto dei dipendenti regionali, ai quali viene negato aumento contrattuale dal 2007. A ciò si aggiunge, una perdita netta in merito al salario accessorio in media tra gli 800 ai 1400 euro. Una discriminazione rilevante rispetto agli uffici regionali centrali. Nessun progetto di riorganizzazione della macchina amministrativa regionale. E’ necessario superare il modello Palermocentrico per giungere ad un modello organizzativo che possa consentire agli uffici periferici un sistema organizzativo che sia in grado di valorizzare le professionalità e di dare risposte ai cittadini. Molti uffici sono in soprannumero, mentre altri in carenza di organico non riescono a garantire i necessari servizi. Molti uffici , sono allo sbando anche a causa dei continui commissariamenti. Emblematica la gestione dell’ERSU: il Commissario viene confermato ogni 45 giorni e di solito la conferma avviene l’ultimo giorno della scadenza del mandato con effetto retroattivo. Ne consegue che per altri 45 giorni le attività sono bloccate con grave disappunto degli studenti. Gravissima anche la situazione dei dipendenti ex ASI, oggi IRSAP. La legge di riforma varata a gennaio del 2012, prevedeva l’approvazione della pianta organica. Sono trascorsi 18 mesi ma ancora si registra un nulla di fatto e i lavoratori non sanno di chi sono dipendenti.
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