Si è tenuto ieri pomeriggio, su richiesta della segretaria della Funzione pubblica della Cgil, Clara Crocé, l’incontro tra la rappresentante sindacale; l’Assessore ai servizi sociali Nino Mantineo; il vice sindaco Guido Signorino; il ragioniere Generale Antonino Cama; il dirigente Giovanni Bruno e il funzionario direttivo Filippo Alessi, per avere risposte in merito alla prosecuzione dei servizi sociali a partire dal primo di settembre.
A prendere parte all’incontro anche tutti i rappresentanti aziendali della Fp Cgil delle varie cooperative che in atto gestiscono i servizi: asili nido (le Garderie); trasporto e assistenza igienico sanitaria nelle scuole (Genesi); assistenza domiciliare anziani (Cesim); assistenza domiciliare Handicap (Alba); trasporto nei centri riabilitativi (Progetto Vita); centri di Aggregazione giovanile (Cas e Lilium). Una presenza, quella dei lavoratori, legata alla volontà di essere ben consapevoli della situazione e di poter capire cosa accadrà da qui a breve del loro futuro occupazionale e, di conseguenza, del futuro delle loro famiglie.
«Abbiamo appreso che l’Amministrazione, grazie all’individuazione di alcune somme tra le pieghe delle voci di bilancio afferente al dipartimento servizi sociali – afferma la Crocé – è riuscita a racimolare delle somme che consentiranno di coprire i servizi dal 1 al 30 settembre. Rimane però da capire cosa accadrà successivamente e si tratta di una questione che non può essere affrontata in calcio d’angolo: non solo perché di mezzo ci sono i lavoratori, ma anche perché a rischiare sono tante famiglie che senza il supporto degli operatori non hanno modo di fornire assistenza ai propri cari in difficoltà».
Nello spiegare come e perché si sia arrivati a questo punto, la segretaria della Funzione pubblica ricorda che «il minore impegno di risorse è dovuto al periodo di sospensione dei servizi operato nel 2013 dal commissario straordinario, Luigi Croce, e all’ulteriore taglio del 10% imposto dai vincoli del piano di riequilibrio. Due elementi che oggi ci portano ad avere un ammanco di un milione e duecento mila euro. Secondo quanto spiegato da Signorino, però, se palazzo Zanca dovesse riuscire a superare indenne questo scoglio, per i servizi sociali non dovrebbero esserci più problemi ».
I due esponenti della giunta hanno garantito il massimo impegno dell’Amministrazione per evitare qualsiasi riduzione dei servizi e dei livelli occupazionali: pertanto, ogni sforzo sarà rivolto al recupero delle somme .
Molto, tuttavia, dipende anche da quando verranno sbloccate le procedure di aggiudicazione delle gare, le cui offerte sono state presentate entro il termine previsto del 24 giugno, a causa del seguente vincolo normativo: “Le stazioni appaltanti, per l’affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture il cui importo a base d’asta sia inferiore o uguale ad un milione 250 mila euro, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, provvedono alla istituzione di una commissione per l’aggiudicazione dei servizi. L’organo della stazione appaltante nomina il presidente della commissione e richiede alla sezione territorialmente competente dell’Ufficio regionale per l’espletamento delle gare di appalto (Urega) di procedere al sorteggio ai fini della designazione dei componenti medesimi”.
«Ebbene – conclude la Crocé – sono trascorsi quasi due mesi e ancora non si hanno notizie in merito alla nomina dei componenti. È tempo che la situazione venga affrontata e sbloccata perché la posta in gioco è troppo alta. Anche per questo, oggi più che mai, è tempo di pensare ad una seria programmazione che miri a intercettare fondi extra comunali per la gestione del terzo settore».
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