Adesione totale dei lavoratori diretti e dell’indotto allo sciopero di stamani alla Raffineria di Milazzo. La protesta è stata indetta dalle segreterie nazionali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil contro il piano del Gruppo Eni che prevede la chiusura di 5 raffinerie e il blocco degli investimenti nel Paese.
Dopo la partecipatissima manifestazione di ieri a Gela, i lavoratori di Milazzo oggi hanno voluto dimostrare tutta la loro contrarietà a un progetto che mette in discussione il futuro della chimica e della raffinazione in Italia, trascinando con se migliaia di posti di lavoro. La Raffineria di Milazzo insieme a quella di Sannazzaro figura ancora tra quelle dove è garantita la continuità produttiva ma i timori che le cose possano cambiare sono forti.
Stamani, in concomitanza con il presidio a Montecitorio, si è tenuto un sit-in dei lavoratori all’ingresso della Raffineria a cui hanno partecipato i dipendenti diretti della Ram, il personale del centro ricerche che ha aderito alla protesta e le maestranze delle aziende dell’indotto dove si è registrata anche lì un’adesione al 100%. Grande soddisfazione è stata espressa dai sindacati che attendono adesso di conoscere quali risposte sarà capace di dare in merito il Governo.
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