Violenze e minacce rivolte ai familiari per gestire, pur non avendone titolo, le loro attività commerciali; sostituzione delle serrature degli uffici per impedirgli di farvi accesso con lo scopo di impossessarsi delle loro aziende; azioni intimidatorie attraverso le quali avviava attività di compravendita di mezzi.
Ordini e direttive non disattese dalle persone offese per timore di peggiori e più gravi conseguenze ritenute non inverosimili considerata la personalità dell’uomo incline alla sopraffazione, incapace di dominare gli impulsi costatigli, non a caso, per un fatto collegato, l’arresto per il reato di maltrattamenti.
Frequenti le liti ed i diverbi, gli avvertimenti a non mettere piede nei locali delle società di cui distruggeva parte degli arredamenti, i messaggi di morte e di incendiare mezzi e stabile rivolte pure ai dipendenti, le aggressioni, l’ultima in casa, brandendo un coltello da cucina.
Gli investigatori ricostruivano i fatti di cui sopra non solo grazie alle numerose testimonianze ma anche attraverso l’analisi accurata di alcuni cellulari che custodivano messaggi tanto vocali quanto scritti.
Ieri a seguito di serrate indagini, condotte in tempi brevissimi dai poliziotti del Commissariato di Milazzo, coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti, il responsabile Puliafito Sebastiano cinquantatreenne, pluripregiudicato, ex appartenente alla Polizia Penitenziaria, ex gestore di discoteche, vicino alla criminalità organizzata del Longano, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare, è stato condotto in carcere.
Fonte: Questura di Messina
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