Il Comando Provinciale del Corpo Forestale di Messina, alle prime luci dell’alba di questa mattina, ha eseguito una misura cautelare personale agli arresti domiciliari per Luciano Musarra, 51 anni, per aver più volte violato i sigilli apposti dall’Autorità Giudiziaria, in occasione del sequestro del 19 Luglio del 2005, all’impianto di frantumazione di contrada Mirulla, nel villaggio di S. Lucia Sopra Contesse, con l’aggravante di aver commesso i fatti in qualità di custode giudiziario della struttura sotto sequestro.
Nel 2005, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Catania aveva sequestrato diverso materiale inerte accatastato nell’impianto di riciclo di contrada Mirulla, il cui terreno è ascritto alla ditta Luciano Musarra; l’area, ancora oggi, si trova sotto sequestro.
Musarra, nonostante il sequestro, ha continuato negli anni — secondo quanto dichiarato dagli inquirenti — a operare abusivamente l’attività di riciclo.
L’Autorità Giudiziaria ha più volte provveduto a ripristinare i sigilli che puntualmente venivano elusi.
Nel maggio 2013, a seguito di un controllo effettuato nella zona era emerso che vi fosse nell’impianto sequestrato un’intensa attività lavorativa con l’impiego di mezzi meccanici. Venivano così contestate a Musarra, custode giudiziario, “la violazione di sigilli, sottrazione di cose sottoposte a sequestro, violazione dei doveri inerenti la custodia di cose sottoposte a sequestro, violazione della pubblica custodia delle cose”.
Nell’ottobre 2013 gli uomini del Corpo Forestale Regione Siciliana avevano riscontrato che Musarra lavorava effettivamente nell’area posta sotto sequestro.
Per il 51enne che, fino a questa mattina, “era sottoposto alla misura coercitiva dell’obbligo di
presentazione alla Polizia Giudiziaria, con la prescrizione di presentarsi ai CC competenti per territorio in ragione del luogo di residenza tre volte alla settimana”, sono ora scattati gli arresti domiciliari, secondo quanto disposto dal gip del Tribunale di Messina, Monica Marino.
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