Al via, nella Corte di Assise di Messina, il processo che vede accusata di omicidio, Francesca Picilli, giovanissima di Sant’Agata Militello che nel marzo 2012 uccise il fidanzato, Benedetto Vinci, di appena 26 anni, con una coltellata al torace.
Il giovane fu accoltellato nella notte fra il 4 ed il 5 marzo 2012, nella sua abitazione di Sant’Agata Militello. Motivi banali, pare, alla base del ferimento. Un ferimento che inizialmente non parve neanche tanto grave. Francesca Picilli venne arrestata per tentato omicidio, ma lo stesso fidanzato ne attenuò la colpa sostenendo che non avesse avuto l’intenzione di ucciderlo. Vinci, ricoverato all’ospedale Cervello di Palermo, ne fu dimesso dopo una settimana. Ma il giovane morì nella notte del 14 marzo, dopo avere chattato con gli amici su Facebook, si addormentò per non svegliarsi più. L’autopsia stabilì che a ucciderlo fu la coltellata al torace che aveva provocato un aneurisma dell’arteria con conseguente rottura della stessa.
Per Picilli l’accusa fu modificata in omicidio volontario. Due anni e mezzo dopo il processo è iniziato. Si sono costituite parte civile la madre, le due sorelle e la zia della vittima.
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