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Sei anni di illeciti al Comune di Pettineo e nessuno se ne accorgeva. Il ragioniere arrestato aveva complici?

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pettineoDei 1800 abitanti di Pettineo, piccolo paesino arroccato del messinese, il più furbo era lui, il ragioniere del Comune, Francesco Votrico. Votrico, uno che in 6 anni, 2008-2013 – così come stabilito dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Mistretta- avrebbe stornato sul conto corrente proprio e su quello del figlio, il 27enne Salvatore Votrico, ben 384mila euro. Somma corrispondente a 73 mandati di pagamento che il Comune di Pettineo ha sborsato per servizi mai ottenuti o, nella migliore delle ipotesi, per servizi effettivamente ottenuti ma pagati due volte: una al legittimo destinatario, una a Votrico e figlio.
Responsabile del Settore Economico Finanziario al Municipio, nelle mani di Vorrico padre passavano tutte le spese comunali. Una vera fortuna per l’astuto ragionierie, che, secondo l’accusa, avrebbe
architettato un sistema che mediante la produzione di falsi mandati di pagamento per conto dell’Ente comunale permetteva di stornare ingenti somme di denaro direttamente sul proprio conto corrente bancario personale o su quello di suo figlio.
L’indagine ha consentito di ricostruire in maniera capillare il metodo utilizzato. Ecco cosa è stato stabilito attraverso le indagini degli investigatori dell’Arma, diretti dal capitano Giodi Linguanti.
Il sistema Votrico prevedeva la produzione, a sua firma in qualità di Capo Settore, di mandati di pagamento ingiustificati (per cifre che andavano dai 500 ai 20.000 Euro per volta), che presentavano però estremi a prima vista regolari o plausibili; tali documenti, apparentemente legittimi, venivano regolarmente messi agli atti dell’Ufficio Ragioneria, al fine di non destare alcun sospetto in caso di verifiche, mentre una seconda copia, includeva alla voce “beneficiario” le coordinate bancarie di uno dei conti correnti dei due arrestati: era quella che veniva portata personalmente agli sportelli dell’istituto bancario che svolge funzioni di tesoreria per il Comune di Pettineo, l’Unicredit di Tusa, per ottenerne l’illecita liquidazione. Una volta effettuata la transazione del denaro, la banca restituiva al Comune i mandati di pagamento regolarmente liquidati, apponendovi il timbro di avvenuto pagamento. A questo punto il Ragioniere- sempre a detta dell’accusa- distruggeva i mandati di pagamento quietanzati che avrebbero lasciato traccia della distrazione di denaro in favore dei propri conti bancari, sostituendo gli stessi con una seconda copia del mandato originariamente prodotto, dagli estremi verosimilmente regolari, ed apponendovi un falso timbro bancario di avvenuto pagamento. Era questa copia contraffatta che rimaneva negli archivi del Comune di Pettineo. Il sistema consentiva ai Votrico entrate annue variabili dai 50mila ai 100mila euro.
Ma su questi mandati di pagamento anomali,a volte pagati due volte, a volte effettuati per servizi mai esisititi, qualcuno avrebbe dovuto vigilare: il revisore dei conti. Anche questa figura- a detta del capitano Linguanti – non è esclusa dalle indagini. Ed ancora si indaga su eventuali complicità all’interno dell’istituto bancario che ha effettuato i pagamenti di ben 384mila euro sui conti correnti dei due Votrico. Va sottolineato che, al momento, non ci sono altri indagati.
A dare il via alle indagini, lo scorso novembre, la denuncia del sindaco di Pettineo, Giuseppe Liberto, che riferì ai carabinieri
della situazione di dissesto finanziario all’interno del proprio Ente, tale da determinare ritardi nel pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali. Il primo cittadino ( di recente nomina) avanzò anche sospetti su presunte anomalie relative ad alcuni mandati di pagamento emessi dal Settore Economico Finanziario del Comune nel corso del 2013. Da qui le indagini che, attraverso una serie di accertamenti incrociati, posero sotto la lente di ingrandimento degli investigatori circa 2.000 mandati di pagamento emessi dall’Ente ogni anno ed estendendo tale approfondimento anche agli anni precedenti. E accertamenti furono anche presso l’istituto bancario che cura il servizio di tesoreria per il Comune e dal quale erano state, sin qui inconsapevolmente, erogate le somme illecite.
Vennero fuori i 73 episodi di falso e peculato negli ultimi 6 anni, per una cifra complessiva di circa Euro 384.000 , indirizzati rispettivamente per 215.000 Euro circa direttamente sul conto del Ragioniere, e per i restanti 169.000 Euro sul conto del figlio Salvatore. I due conti correnti sono stati sequestrati.
Il gip di Patti, Maria Scolaro, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per Francesco Votrico. Arresti domiciliari per Salvatore Votrico.

Patrizia Vita

 

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