I Carabinieri della Stazione di Filicudi hanno denunciato sei persone che si erano impossessate di 35 reperti in pietra ritenuti beni culturali e sottoposti a tutela da specifica normativa.
Le indagini son scattate a seguito di diverse segnalazioni di furti e sottrazioni che hanno interessato l’arcipelago Eoliano. Grazie all’intensa attività degli uomini dell’Arma, si è riusciti ad identificare un professionista che aveva raccolto i manufatti presso la propria abitazione ed era pronto a trasportarli sulla terra ferma con un furgone.
I Carabinieri, però, hanno intercettato e bloccato il furgone nei pressi del porto di Filicudi, pronto ad imbarcarsi in direzione Milazzo. Per nascondere i reperti archeologici, l’uomo li aveva letteralmente sommersi di libri, sedie e sdraio e aveva coperto il tutto con un telone di plastica. Questo stratagemma, però, non è bastato ad eludere i controlli.
L’uomo e le altre cinque persone coinvolte in questa vicenda dovranno rispondere di omessa denuncia di ritrovamento di beni culturali e impossessamento illecito di beni appartenenti allo Stato.
Gli antichi manufatti, fra cui macine, frantoi e fonti, dopo essere stati accuratamente catalogati, saranno oggetto di approfonditi esami tecnici da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali.
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