Un lettore ci scrive e scrive al sindaco Renato Accorinti e agli assessori Gaetano Cacciola, Daniele Ialacqua e Sergio De Cola, ai quali chiede di intervenire prontamente per arginare il grave pericolo rappresentato dai cinghiali che distruggono le colline, generando consistenti frane nelle vicinanze dei centri abitati.
Riceviamo e pubblichiamo:
«Signor Sindaco Renato e Signori Assessori Cacciola, Ialacqua e De Cola, alcuni mesi fa si è verificata una frana in via Alessandro Volta interna, in San Michele nelle vicinanze della chiesa, causata dai cinghiali: una delle tante frane che si abbattono oramai sulle strade collinari della nostra città. A seguito di ciò, la solita trafila dei sopralluoghi degli organi dello Stato o del Comune. In questa circostanza, è stata eseguita dalla Polizia Municipale, dai Carabinieri e dai Vigili del Fuoco, in giorni diversi, così mi ha riferito una mia vicina di casa. La frana abbattutasi in via A. Volta interna è di medie proporzioni ma è riuscita ugualmente a precludere uno dei due accessi alle abitazioni e ad accostarsi a una di esse, ancora oggi dopo diversi mesi, tale strada a gradoni è completamente invasa dai detriti e non più percorribile.
La frana è venuta giù da un terreno scosceso privato, confinante con la strada, ed è stato individuato anche il proprietario. Al di là delle responsabilità che è giusto accertare, quello che oggi è indispensabile, ineludibile e improrogabile è soltanto la rimozione del terreno franato, la ristrutturazione dei gradoni e la messa in sicurezza di quel tratto tra la collina e la stradina comunale a gradoni. Quest’ultima è determinante per i residenti poiché potrebbe costituire una via di fuga in caso di calamità naturali.
Pertanto, le chiedo di intervenire al più presto per la risoluzione del caso. Il fenomeno dei cinghiali in tutta Messina sta diventando una vera è propria calamità, senza via d’uscita. Circa due mesi fa, anch’io ho subìto, dopo centinaia di incursioni di codesti suini allo stato brado, sul mio terreno in pendio, proprio a ridosso della mia abitazione, una consistente frana che è venuta a contatto con la mia casa, bloccandomi l’accesso nella parte retrostante. A ciò, ho dovuto velocemente rimediare, rimuovendo tutto il materiale franato, e in un secondo momento richiedendo l’intervento a una ditta per trasferirlo in discarica, prima che potesse accadere l’irreparabile, a seguito dei potenziali temporali di fine stagione, i più micidiali. Tutto questo importante lavoro a mie spese, non solo economiche, ma di tempo e fatica.
Il fenomeno cinghiali è divenuto un dramma, forse già dal 2004. Quell’anno cominciai a richiedere all’Azienda Regionale Foreste Demaniali delle piante allevate in fitocella, poi di nuovo nel 2007 e l’ultima volta nel 2008, per rimboschire la collina, per un totale di circa cento piantine, che pagai un prezzo irrisorio di 62 centesimi di euro cadauna – tutto documentato – che in minima parte ho messo a dimora nel mio terreno, il resto in terreni abbandonati di altri proprietari nella medesima collina. In questo luogo, con un eccessivo pendìo, il lavoro che ho dovuto sostenere, per piantumare tutte le essenze, a più riprese negli anni, è stato molto duro, ma anche molto bello.
Quando non pioveva, nei giorni successivi alla loro piantumazione, ero costretto a innaffiarle scalando la collina, portandomi dietro l’acqua nelle bottiglie di plastica chiuse, era l’unico modo. Tutto questo lavoro, purtroppo è stato inutile, delle cento piante, ne sono rimaste solo quattro. I cinghiali per il momento hanno avuto la meglio, il loro lavoro distruttivo è stato prevalente. Negli anni scorsi, ma in particolare negli ultimi due, hanno estirpato tutti gli alberi scavando le loro radici, anche nel terreno circostante.
Il risultato: attualmente il terreno scavato, per venti o trenta centimetri, non è più solido, e alle prime consistenti piogge rischia di franare, come è già avvenuto nella stagione secca. Più volte in passato, mentre loro sradicavano gli alberi, ho cercato di rimediare riponendoli ancora una volta sul terreno, ma è stata una lotta impari. I giorni seguenti, i suini li estirpavano nuovamente, con maggior vigore.
Dimenticavo di dirvi, che alcune settimane fa, un cinghiale di notte ha percorso per diversi minuti il tetto di casa mia, mentre, alcuni giorni prima sono stato in grado di riprenderlo con la mia telecamera a infrarossi del sistema di videosorveglianza. Negli ultimi anni i cinghiali continuano a incrementare con una rapidità sorprendente, creando non solo danni alle colture. Probabilmente, il loro elevato numero li costringe a scendere sul viale Giostra per procacciarsi il cibo in prossimità dei cassonetti dei rifiuti, e questa loro condotta, potrebbe costituire grave pericolo per la circolazione stradale e anche sulle autostrade, se le recinzioni di queste ultime arterie non fossero impenetrabili.
I vecchi del luogo affermano che nei decenni passati non si verificavano problemi di questo tipo, a cominciare da mio padre che alcuni mesi fa ha compiuto 101 anni e ricorda ancora bene quello che avveniva un tempo. Per chiudere, vi dico che se non si interverrà ad arginare il fenomeno cinghiali, gli stessi, nei prossimi anni, spianeranno le nostre colline, anche quelle edificate.
Di tutto ciò, è a conoscenza anche il Presidente della quinta circoscrizione, Santino Morabito, che qualche giorno fa ha esperito un sopralluogo in via A. Volta interna.
Grazie per quello che potrete fare!».
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