Da un lato la soddisfazione di essere eletto nel consiglio direttivo dell’Anci Sicilia giovani; da un altro un’inchiesta palermitana in cui spunta il suo nome. Nino Interdonato,vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Messina, fa parlare di sè.
Da ieri, il 25enne messinese , pupillo del riformista Giuseppe Picciolo, fa parte dell’Anci Giovani e- come si legge in un comunicato dei Dr: “Per Interdonato l’assemblea elettiva, svoltasi a Palermo a Villa Niscemi, è stato un vero successo, visto l’ampio consenso ricevuto e la delega ricevuta che gli permetterà di interfacciarsi con le amministrazioni della riviera jonica messinese”.
Ma, sempre da ieri, la Procura di Palermo ha acceso i riflettori su un incidente, avvenuto nel giugno 2013, del quale lo stesso Interdonato fu vittima.
Il giovane emergente dei riformisti, infatti, a seguito del trauma facciale riportato in uno scontro motociclistico, fu prelevato a Messina da un elisoccorso del 118 e trasportato fino a Villa Sofia, dove fu operato dal primario, Matteo Tutino – “tra i medici più vicini al presidente della Regione- scrive Live Sicilia.
Quanto era necessario l’intervento dell’elisoccorso? Su questo indaga la procura palermitana, che a seguito del caso del dirigente del 118 di Palermo che fu prelevato in Sardegna da un “suo” velivolo, adesso riceve denunce di ogni sorta relative a “soccorsi speciali”, veri o presunti.
Il caso di Nino Interdonato è stato sollevato dal sindacato dei medici ospedalieri “Cimo”, e discusso ieri dalla Commissione Salute all’Ars. Dalle dichiarazioni dei medici, viene fuori che il vicepresidente del consiglio comunale messinese – “era giunto a Villa Sofìa in codice rosso ma – sostengono- non era da codice rosso, come da referto del 118 , che dichiarava ‘Trauma non commotivo vigile’. Interdonato- a detta dei medici sindacalisti – operato in anestesia locale, fu ricoverato in un reparto di degenza normale, senza nemmeno la guardia medica”. Il codice rosso prevede che la degenza post-operatoria avvenga in terapia intensiva. Poi, la cartella clinica segnerebbe – per il giorno dopo- un intervento estetico di ‘rinoplastica’ e due giorni dopo le dimissioni.
I magistrati vogliono dunque capire se quel “soccorso speciale” di un trasporto in elicottero da Messina a Palermo, apparentemente- secondo ducumenti e referti medici – per un intervento sanitario di non particolare gravità, sia stato, o no, frutto di pressioni politiche.
Uno dei referti, del Policlinico di Messina, definisce il paziente: ” vigile, orientato e collaborante”.
Sospetti su una politica “interventista”, quelli avanzati dalla procura palermitana, sui quali, pronta, è giunta la replica di Beppe Picciolo. Su Live Sicilia si legge infatti: – ” Quando sono giunto in ospedale, la decisione di trasportare il ragazzo era già stata presa. Sono andato lì solo in qualità di amico, insieme a tanti altri. Giunto al Policlinico ho preso atto della decisione del 118, presa in assoluta libertà. Una telefonata da parte mia o da parte del presidente Crocetta? Non sta ne’ in cielo ne’ in terra. E comunque davvero non capisco lo scandalo. Il ragazzo è stato miracolato. Questo è un caso di buona sanità, altroché. Figuriamoci che Antonino è stato anche profumatamente risarcito per i danni subiti, visto che ha anche perso completamente l’uso dell’olfatto”.
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