Un week end proficuo — quello appena trascorso — per i ladri che hanno portato via dalla farmacia dell’ospedale “Cutroni Zodda” di Barcellona medicinali per un valore di circa 50 mila euro. Chi si è introdotto nel nosocomio per mettere a segno il colpo sapeva bene come muoversi all’interno della struttura: neutralizzato l’allarme è andato dritto all’obiettivo. I farmaci che sono stati portati via sono quelli utilizzati nella cura dei malati di Aids, prevalentemente anti-retrovirali. Quanto avvenuto al “Cutroni Zodda”, dunque, è un furto anomalo. La domanda è se ha a che fare con quanto accade nel resto d’Italia, dove in molti ospedali sono venuti a mancare ingenti quantità di farmaci, anche se di diversa natura: in particolare antitumorali e immunosoppressori. Numerose le Procure italiane impegnate ad arginare un fenomeno silenzioso che si sta via via espandendo. Dal 2006 ad oggi dagli ospedali italiani sono venuti a mancare medicinali per un valore di 18 mila euro. Il 2012 e il 2013 sono stati gli anni che hanno visto crescere il fenomeno, con un aumento stimato intorno al 70% solo nell’anno appena trascorso. La Dia (Direzione Investigativa Antimafia) si è messa in moto per individuare e colpire le nuove realtà criminali che si stanno concentrando su questo tipo di business. I farmaci rubati — secondo gli inquirenti — vengono poi rivenduti all’estero o al mercato nero —, alimentando una piazza in forte crescita — soprattutto nei Paesi dove la crisi si fa maggiormente sentire —, e traendo profitto proprio dai soggetti più deboli: i malati.
Il furto al Cutroni Zodda lascia pensare che la criminalità locale si stia allineando al trend nazionale del crimine.
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