Ancora violenze in città dopo l’efferata rapina ai danni di un’anziana, picchiata da una 40enne che si spacciava per impiegata dell’Amam. Ieri pomeriggio un’altra vittima, ancora una volta una donna. La 39enne stava parcheggiando la propria auto, un’utilitaria, in via Paraguay, quando le si sono accostati due giovani in sella a un ciclomotore. Uno dei due ha tentato di portarle via la borsa ma lei ha opposto resistenza. È a questo punto che scatta la violenza inaudita del giovane che, come una furia, comincia a colpirla ripetutamente al viso, allo sterno, sui fianchi. Tanto da lasciarla tramortita al suolo. Impossessatosi della borsa, torna in sella al ciclomotore e si dilegua con il complice. La donna, nonostante le percosse subìte, riesce in uno scatto di lucidità ad annotare parzialmente il numero di targa del mezzo a due ruote. Scatta la denuncia alla Polizia che dà immediatamente il via alle indagini. Gli uomini della Squadra Mobile fermano due ragazzi, Alessio Mascianà e Salvatore Badessa, entrambi 23enni e già noti alla Forze dell’Ordine. Uno dei due presenta delle escoriazioni alle nocche di una mano e ha in tasca una somma pari a 80 euro, la stessa che la vittima aveva denunciato tra gli effetti personali presenti nella sua borsa. Ad incastrarli però è stato un cellulare, quello della donna aggredita. I due, sbarazzatisi della Sim dati non hanno fatto attenzione al contenuto presente nella memoria interna del dispositivo mobile. All’interno della quale la Polizia ha rinvenuto sms e foto che ne attestavano la provenienza furtiva. Per Mascianà e Badessa sono scattate le manette per rapina. La borsa, recuperata nel luogo dove i due giovani l’avevano abbandonata, è stata restituita alla legittima proprietaria.
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