Gli scemi dei petardi hanno colpito ancora, un giovane, raggiunto dal botto a distanza ravvicinata, ha avuto una temporanea perdita d’udito. Poteva andare peggio.
Passeggiava con amici a Piazza Cairoli, ieri alle 20 circa, un ragazzo che, probabilmente, più che dalle vetrine era attratto dalla presenza di Miss Italia, Giulia Arena, sul posto per accendere il secondo albero che Messina, quest’anno per generoso intervento di Confcommercio e privati, è riuscita ad avere. A un tratto, lo scoppio di un petardo, troppo vicino al giovane, lo ha quasi tramortito. Perdita di udito e panico per la giovanissima vittima di un fenomeno che in città sta assumendo proporzioni inquietanti. A parte la frequenza con cui avvengono le “esplosioni”, infatti, peraltro a qualunque orario, quello che preoccupa è soprattutto che avvengano anche in luoghi frequentati. Quanto accaduto qualche giorno fa alla scuola elementare Mazzini, di via Natoli, è emblematico. Lo scemo di turno ha piazzato un petardo sulla finestra di un’aula posta al piano rialzato: allo scoppio, vetri in frantuni e cocci saettanti per tutta la classe. A salvare gli alunni dalle schegge, il tempestivo allontanamento dei bambini dall’aula, attuato da una maestra attenta.
Ieri il botto in pieno centro, in orario in cui la zona era frequentatissima, ha temporaneamente danneggiato l’udito di un ragazzo, per il quale è dovuta intervenure un’ambulanza e trasportarlo al pronto soccorso. E’ andata bene anche stavolta ma, cosa si aspetta per intervenire?
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