Nebrodi. Regione e Stato insieme contro la mafia dei pascoli: blitz delle forze speciali. Alfano incontra Antoci

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“Un business miliardario, fattosi sistema, in grado di coinvolgere centri veterinari e segmenti della macellazione spesso vicini alla mafia, avvalendosi anche di gravi omissioni nei controlli da parte di comparti della Regione. Già perchè il sistema della macellazione e della messa in circolazione di carni infette è in mano a Cosa nostra”. Così parlò Rosario Crocetta, che dopo l’agguato al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, aveva promesso che avrebbe rilanciato la posta con un atto di guerra.

Il presidente della Regione aveva anche annunciato una rotazione del personale regionale in relazione a omessi controlli, e un decreto firmato con l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi, “che fa scattare una risposta straordinaria a un momento straordinario, con controlli e ispezioni a tappeto. Ed ancora un’altra mossa regionale: l’avvio di una commissione ispettiva che avrà anche il compito di intervenire con provvedimenti sostitutivi ogni volta che si ravvisano anomalie e omissioni.
“Non solo nel messinese, sui Nebrodi e a Sant’Agata di Militello, ma tutta la Sicilia sarà rivoltata come un guanto”- aveva detto.

Promessa mantenuta, visto che oggi lo Stato ha fatto la sua parte sui Nebrodi. Dall’alba un gruppo specializzato dei carabinieri, i Cacciatori Calabria, sollecitato da Crocetta e dal senatore Lumia, hanno setacciato il territorio dei nebrodi, alla ricerca di armi. San Fratello e Tortorici in particolare, ma anche altri Comuni ( quelli del solo Parco Nebrodi sono 24). Casolari e abitazioni sono state messi a soqquadro dalle forze speciali, in particolare si cercava l’arma che ha fatto fuoco contro l’auto di Antoci. Ma non solo.

E nel pomeriggio il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha raggiunto Sant’Agata Militello per presiedere un Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza.
“E’ un ulteriore attacco allo Stato ma hanno perso la sfida”. ha detto Alfano, che ha anche incontrato Antoci. Subito dopo, una tappa al Commissariato per salutare il dirigente e gli agenti che hanno sventato l’agguato. “Il coraggio del presidente Antoci – ha aggiunto – che ha saputo sfidare la criminalità, la solerzia, la capacità, l’efficienza delle istituzioni dello Stato che hanno capito che era un soggetto in pericolo, e la capacita’ degli uomini, dei ragazzi delle scorte che hanno avuto l’abilita’ e la prontezza di intervenire, hanno fatto sì che non solo l’attentato non si verificasse, ma che tutto il mondo accendesse i riflettori su questo territorio e sulla sfida che il presidente Antoci sta combattendo. Una sfida che ci vede accanto a lui”.

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