Colpo di scena, stamani, nel processo scaturito dalla morte di Ilaria Boemi, troncone che riguarda l’accusa di violenza sessuale e la cessione di hashish formulata nei confronti di Piero Triscari e Giuseppe Restuccia: i genitori di Ilaria hanno revocato la costituzione di parte civile. Una decisione che stupisce, soprattutto perchè giunge in prossimità della chiusura del processo, oggi rinviato al 3 maggio prossimo per le discussioni finali. Poi la sentenza dei giudici della seconda sezione del Tribunale di Messina.
Ilaria Boemi, sedicenne, fu stroncata da una dose di Mdm (Maddi), una droga sintetica, mentre si trovava sulla spiaggia a ridosso del litorale nord del rione “Ringo”, a Messina, la notte tra il 9 e il 10 agosto 2015.
Triscari era il trentanovenne che quella sera si trovava con la ragazza e con una coetanea di Ilaria. Il Pm Stefania La Rosa gli contesta di non aver chiamato tempestivamente i soccorsi nel vedere la ragazza manifestare i gravi sintomi che l’hanno condotta alla morte, ed anche abusi sessuali nei confronti di minorenni; mentre a Restuccia l’accusa contesta di aver ceduto hashish e marijuana a minorenni, oltre alla droga sintetica che, dopo vari passaggi, fu ceduta a Ilaria.
I due sono difesi dagli avvocati Salvatore Stroscio e Giuseppe Carrabba.
Nel luglio 2016 , nel processo principale, è stata condannata a 6 anni e 8 mesi di carcere, con il rito abbreviato,Gaia Auteri, 19 anni, accusata di aver ceduto la sostanza stupefacente ad Ilaria.
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