Foto di repertorio - Carabinieri Messina Sud

Messina. Scovato il responsabile del tentato omicidio dei cugini Ferrara

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È stata eseguita questa mattina, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando Provinciale di Messina, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di Tommaso Ferro, 42enne messinese, in atto detenuto per altra causa, ritenuto responsabile dei reati di concorso in tentato omicidio aggravato, detenzione e porto illegale di arma da fuoco.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, datata 1 aprile 2019, è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia.

Il provvedimento scaturisce dagli ulteriori approfondimenti investigativi, svolti successivamente all’esecuzione, da parte del Nucleo Investigativo dell’Arma, di 8 misure cautelari, nell’ambito dell’operazione denominata “Polena”, i cui esiti hanno permesso di comprovare l’operatività di una consorteria mafiosa, attiva nella zona sud del capoluogo peloritano e riconducibile al detenuto Giacomo Spartà, egemone nel racket dell’usura e delle estorsioni in danno di commercianti.

La citata attività investigativa ha, tra l’altro, consentito di fare piena luce sul movente – riconducibile a dissidi familiari – e di identificare gli autori del tentato omicidio commesso a Messina l’11.01.2016 ai danni dei cugini Gabriele e Francesco Ferrara, rispettivamente figlio e nipote del già collaboratore di giustizia Sebastiano Ferrara e sui quali, all’epoca, aveva proceduto personale della Squadra Mobile della Questura di Messina.

Nella circostanza, il citato Ferro – unitamente al fratellastro, Raimondo Messina, già tratto in arresto nel corso della menzionata operazione e attualmente detenuto presso la casa circondariale di Milano Opera – aveva ideato e condotto l’azione di fuoco esplodendo 6 colpi di pistola calibro 7,65, all’indirizzo delle due vittime designate, mentre queste si trovavano a bordo della loro autovettura nel popoloso rione CEP, attingendoli in varie parti del corpo, per poi allontanarsi precipitosamente a bordo di un motociclo.

FONTE: Legione Carabinieri “Sicilia” – Comando Provinciale di Messina

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