Messina. 42 giovani denunciati. E’ questo il bilancio del blitz dei Carabinieri che hanno scoperto un vero e proprio Rave Party con alcol e droga all’interno di un capannone abbandonato delle Ferrovie dello Stato.
Intorno alle ore 01:30 di un sabato di alcune settimana fa, sul numero 112 della Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri sono arrivate numerose chiamate per lamentare forti rumori e musica alta proveniente da un capannone di Via Gibilterra.
Sul posto sono state prontamente inviate 8 gazzelle dei Carabinieri che, seguendo il forte frastuono, hanno individuato il capannone dismesso, già adibito a deposito ferroviario e di proprietà delle Ferrovie dello Stato.
Una volta arrivati davanti all’ingresso, i militari hanno constatato la presenza di alcuni giovani che sono corsi verso l’interno per dare l’allarme e tentare di impedire l’accesso ai Carabinieri, chiudendo il cancello e spostavano alcune transenne.
Nonostante i tentativi di elusione, gli uomini dell’Arma sono comunque riusciti ad entrare nel capannone, scoprendo la presenza di una moltitudine di persone intente a ballare consumando alcol e droga. Una parte di loro si trovava nel capannone ed un’altra, invece, nel cortile antistante che costeggia la linea ferroviaria.
Nel tentativo di eludere i controlli, alcuni giovani hanno cercato di allontanarsi a piedi nelle vie ed aree limitrofe, sfruttando l’oscurità e la mancanza di recinzione perimetrale, in direzione del mare.
I Carabinieri, dopo aver circondato alcune decine di giovani, hanno iniziato le operazioni di identificazione degli stessi e effettuato una minuziosa perquisizione locale dell’immobile. Per terra erano presenti un centinaio di spinelli e parti di essi. Rinvenuti anche 13 involucri in cellophane contenenti complessivamente 130 grammi di marijuana e hashish, sottoposti a sequestro.
I 42 giovani (di cui 1 minorenne e 6 di origine straniera) sono stati identificati non solo la notte del Rave Party ma soprattutto in seguito di approfonditi successivi accertamenti, finalizzati ad individuare il maggior numero di persone che quella notte si erano allontanate pensando di far perdere le proprie tracce. Sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Messina poiché ritenuti responsabili del reato di invasione di terreni o edifici aggravato (art. 633 c.p.).
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