Luigi Michaud, 39 anni, assegnista di ricerca del Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali del nostro Ateneo, è scomparso la scorsa notte in Antartide, dove si trovava per partecipare a una spedizione scientifica dell’Enea. Lo comunica la segreteria del rettorato della nostra Università, che traccia anche un breve profilo del dottor Michaud.
Nato a Messina il 5 ottobre del 1974, coniugato con due figli, Luigi Michaud si era laureato in Scienze Biologiche (indirizzo Biologico- Ecologico) nel 2001 e, successivamente, aveva conseguito il Dottorato di Ricerca in “Scienze Ambientali: Ambiente Marino e Risorse” nel 2007.
Dal marzo 2010 era divenuto assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali. In questo lasso – pur breve – di tempo, il dott. Michaud ha svolto in maniera eccellente la sua attività di ricerca, caratterizzata da un forte amore per il mare e per gli studi nell’ambito dell’ecologia microbica. Ha operato non soltanto a Messina, ma anche all’estero in prestigiosi enti ed istituti di ricerca ed era già stato coinvolto in numerose spedizioni in Artide ed in Antartide.
Nel suo curriculum anche esperienze all’estero in prestigiosi enti ed istituti di ricerca.
“A nome di tutta l’Università degli Studi di Messina – si legge in un messaggio del Rettore, prof. Pietro Navarra – esprimo il più sentito cordoglio, in particolare alla moglie Angela ed ai piccoli Carlo e Sophie, per la gravissima perdita. L’idea di una giovane vita interrotta così tragicamente e prematuramente, ci addolora e ci lascia attoniti. Allo stesso tempo, l’amore per la ricerca e la scoperta, che ha sempre animato e spinto l’attività del dott. Luigi Michaud, non può che rappresentare un esempio assoluto per tutti noi. Ed anche per questo non dimenticheremo la sua figura e faremo di tutto per onorarla nel modo migliore”.
Anche i colleghi del Dipartimento di Scienze Biologiche ed Ambientali dell’Ateneo Peloritano ricordano Michaud:– “Non potremo mai dimenticare le doti umane e morali di Luigi, che sempre riusciva ad associare la sua grande statura ad una simpatia unica nel suo genere. Ieri, quel mare dell’ Antartide che Luigi amava, con un amore incondizionato, lo ha cullato durante un’immersione scientifica come tante altre volte, ma purtroppo in questa occasione gli è stato fatale”.
Nel dicembre 2012 era ritornato a Messina dopo una spedizione con altri quattro messinesi (un ricercatore, un maresciallo e due tecnici) nel gelo dell’Antartide: nella base italiana si era occupato dello studio del ghiaccio marino antartico, delle comunità di organismi viventi al suo interno e del flusso di carbonio come biomassa all’interno della catena alimentare sostenuta dallo stesso ghiaccio marino.
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